Trump aveva preso di mira l’avvocatessa Lisa Page davanti a tutti dopo aver letto i messaggi che lei scriveva contro di lui.
La storia di Lisa Page risale al 2016 quando l’agente dell’FBI Peter Strzok, che scambiò sms anti Trump con la collega avvocatessa Lisa Page, anche sua amante, venne licenziato dal Bureau investigativo nel 2018 dopo che i messaggi vennero resi noti.
Un provvedimento che giunse inaspettato in quanto una precedente decisione disciplinare interna stabiliva che Strzok sarebbe stato degradato e sospeso per 60 giorni, ma non di più.
Invece il vicedirettore dell’Fbi andò oltre e dispose il licenziamento dell’agente dopo 21 anni di servizio, suscitando anche la reazione a caldo del presidente Donald Trump, che ha tuonò: “finalmente è stato licenziato. Era responsabile dell’inchiesta su Hillary Clinton, ora vada rifatta”.
Strzok faceva parte della squadra impiegata dal procuratore speciale Robert Mueller nell’inchiesta sul cosiddetto Russiagate, da quell’incarico fu però immediatamente sollevato dopo l’emergere di sms che questo aveva scambiato nel 2016 con una collega, l’avvocatessa dell’Fbi Lisa Page con cui aveva una relazione sentimentale.
In uno degli scambi, quando questa le chiedeva “(Trump’) non diventerà mai presidente, vero?”, Strzok rispondeva” “No. No non lo diventerà. Lo fermeremo”.
Dopo due anni Lisa Page ha deciso di parlare. Lisa Page divenne il vero bersaglio pubblico dell’ira di Trump con prese in giro davanti a tutta la nazione.
La chiacchierata avvocatessa FBI ha twittato domenica sera:
ho finito di rimanere in silenzio, ero rimasta in silenzio per anni sperando che sparisse e invece è peggiorato, è stato davvero difficile non difendermi e lasciare che la narrazione venisse fatta da persone che mi odiano. è come essere presa a pugni nell’intestino e ho un colpo ogni volta che twitta contro di me. mi sta umiliando e sta distruggendo la mia carriera. fa schifo.
Page e Strzok, sono stati coinvolti sia nelle inchieste sul Russiagate sia nell’inchiesta su Hillary Clinton, ma entrambi dichiarano di non aver né inquinato le prove né di aver agito contro Trump.
Nel 2018, la Page ha parlato con i parlamentari a porte chiuse ed essi hanno elogiato la sua testimonianza definendola attendibile e sincera come anche l’ex direttore della comunicazione della Casa Bianca Anthony Scaramucci che l’ha applaudita per aver parlato.