Ieri l’ISIS (o Stato Islamico) ha diffuso un messaggio audio di Abu Bakr al-Baghdadi. La voce è autentica, dubbi invece sulla data della registrazione.
Nella giornata di ieri l’ISIS ha diffuso un messaggio audio registrato dal suo capo, il califfo (autoproclamato) Abu Bakr al-Baghdadi. Nella registrazione, lunga 46 minuti, il califfo si rivolge ai combattenti dello Stato Islamico, celebrando la loro eroica resistenza durante la battaglia di Mosul (riconquistata dall’esercito iracheno nel corso di questa estate) e facendo riferimenti indiretti agli attentati che hanno insanguinato l’Europa negli ultimi mesi (la bomba nella stazione di Parsons Green a Londra, o l’attentato sulla Rambla di Barcellona), oltre alle tensioni tra USA e Corea del Nord degli ultimi tempi.
Ma, allargando la visione oltre il contenuto dell’audio, il vero significato del messaggio è un altro: al-Baghdadi, con questo messaggio, ha voluto ricordare al mondo come egli sia ancora vivo e in grado di far giungere la propria voce in ogni angolo del pianeta, grazie anche alla copertura mediatica garantitagli dalla stampa di ogni paese. Sembrerebbe così smentita la notizia diffusa dal ministero della difesa russo a giugno, secondo cui il califfo al-Baghdadi era rimasto ucciso in un bombardamento aereo a Raqqa, capitale dello Stato Islamico. Molti, tra cui anche noi, avevamo sollevato dubbi sulla veridicità della notizia, mentre altri quotidiani nazionali e non avevano rilanciato la notizia prendendola per buona.
A quanto emergerebbe analizzando il messaggio, questo potrebbe avere un duplice obiettivo: incitare i combattenti dell’ISIS a non mollare la lotta, nonostante i recenti rovesci militari in Siria, ed a far vedere come al-Baghdadi sia vivo e vegeto. I soldati del califfato nero sono incoraggiati da al-Baghdadi a “non permettere ai crociati ed agli apostati di condurre una vita di pace e sicurezza nei loro paesi, [così come] nello stesso momento i vostri fratelli assaggiano l’amarezza della sconfitta e della distruzione”, così si sente nel messaggio.
Al momento non si sa dove possa essere al-Baghdadi, anche se si sospetta sia in una zona al confine tra l’Iraq e la Siria, lontana dal fronte. Tuttavia, non sono disponibili informazioni certe al riguardo.
Lorenzo Spizzirri