
Italia divisa in zone rossa, arancione o verde . Sono i tre scenari di rischio che nel dpcm in arrivo individueranno le zone da sottoporre a restrizioni in base all’andamento della pandemia da coronavirus che corre in Italia, come nel resto d’Europa e del mondo. Coprifuoco nazionale previsto dalle ore 22.00.
Misure in vigore dal 5/11 fino a 3/12 – “Le disposizioni del presente decreto si applicano dalla data del 5 novembre 2020, in sostituzione di quelle del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 ottobre 2020, e sono efficaci fino al 3 dicembre 2020”.Italia divisa in tre fasce in base al livello di rischio Covid, con limitazioni differenziate: in zone rosse, mini lockdown di tre settimane.Il nuovo Dpcm è atteso per la serata di oggi, 3 novembre.“
Aspettando il testo definitivo, sappiamo che alle regioni verrà attribuito un indice di rischio, che si basa su diversi parametri (livello del contagio, pressione sugli ospedali, posti in terapia intensiva). A seconda dell’indice, la regione si trova in fascia 1, 2 o 3 (oppure gialla, arancione o rossa che dir si voglia) e deve adottare le misure anti-Coronavirus stabilite per il suo specifico livello di rischio. E’ il meccanismo previsto dal nuovo DPCM Covid del Governo, illustrato dal premier Giuseppe Conte alle Camere e atteso entro stasera.
Al momento le regioni più a rischio sono Lombardia, Piemonte e Calabria, anche se gli esperti del Comitato tecnico scientifico stanno seguendo al momento anche la situazione epidemica di Campania, Liguria, Puglia, Valle d’Aosta e provincia autonoma di Bolzano.
Le zone arancioni
Nelle zone arancioni, cioè con un alto livello di rischio epidemiologico, verrà invece vietato: “Ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione”, tranne ovviamente per le già note esigenze lavorative o di salute.
Viene inoltre vietata l’entrata e l’uscita dai territori contrassegnati come zona arancione.
Vengono inoltre sospese le attività dei servizi del settore della ristorazione ad eccezione delle mense, dei catering e dei locali all’interno di ospedali, aeroporti o lungo le autostrade. Rimane attivo inoltre anche il servizio a domicilio e da asporto, ma quest’ultima solo fino alle 22.
Le zone rosse
All’interno delle zone risse invece scatterebbero misure di contenimento altamente restrittive paragonabili al lockdown già sperimentato la scorsa primavera.
Oltre ai divieti delle zone arancioni di aggiunge infatti anche la sospensione di tutte le attività commerciali al dettaglio: “Sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali”.
Sospese inoltre le attività nei centri sportivi mentre sarà consentita l’attività motoria nei pressi della propria abitazione esclusivamente in forma individuale. Per quanto riguarda la scuola invece la didattica sarà in presenza soltanto per le scuole materne, le scuole elementari e il primo anno delle scuole medie, mentre la didattica a distanza sarà implementata al 100% nel secondo e terzo anno delle scuole medie e in tutto il ciclo delle superiori.