Se vi chiedessi di pensare al cibo più sano previsto dal menu di Natale, cosa mi rispondereste?
Non ho scomodato Ciaikovski per nulla, io infatti penso subito alla frutta secca.
Penso a mio padre e ai miei zii, che alle tre di pomeriggio del 25 dicembre, tra una cartella da cinquanta centesimi e una donna di quadri, sgusciano noci e mandorle mentre io mi butto su datteri e fichi secchi.
Innanzitutto mi sembra doveroso ringraziare gli egizi che, nel 1700 a.C. circa, hanno deciso che anche l’oriente meritava di assaggiare questa delizia e hanno cominciato così ad esportarla in grandi quantità.
Apprezzatissima in epoca romana poi, epoca in cui i banchetti erano il momento sacro della giornata. Mandorle e noci erano spesso consumate durante la secunda mensa,ovvero l’ultima parte della cena dedicata appunto a dolci e dessert. Rimanendo in tradizione romana una certa importanza, in termini di simbologia, assumevano le noci che rappresentavano il matrimonio; era infatti uso spargerle sul pavimento di casa del futuro sposo in occasione delle nozze.
Ma la vera domanda è : cosa lega la frutta secca alla tradizione natalizia?
Ebbene alcuni studiosi sostengono che le fasi di generazione di questi frutti (parliamo qui della frutta a guscio e non di quella disidratata) rimandino all’incarnazione di Cristo e al mistero della Trinità. Spulciando un po’ su internet, varie sono le risposte, tutte -a mio parere- abbastanza plausibili. Due sono le teorie più accreditate: la prima sostiene che in antichità, essendo la frutta fresca difficile da trovare nel periodo invernale, si usasse disidratare e zuccherare i frutti d’estate per poterli conservare e mangiare durante il periodo natalizio; la seconda, invece, afferma che tutto abbia origini da un’antica tradizione popolare. Le famiglie meno abbienti, infatti, usavano regalarsi a Natale della semplice frutta come mandarini o noci che, grazie alle loro proprietà energetiche e al loro sapore dolciastro, si consumavano proprio come dolce natalizio. Mi piace pensare che, nonostante oggi la convenzione di regalo natalizio sia evidentemente mutata, l’uso di arrivare a casa di famigliari e amici con il classico cesto di vimini colmo di frutta secca e altri dolci non sia andato perso nel tempo.
Insomma sulle origini di questa tradizione vi sono diverse teorie ma quel che è certo è che Natale non è Natale senza frutta secca.
Ma passiamo, ora, ai benefici che apporta al nostro corpo:
- Qual è oggigiorno il primo valore che si guarda quando si fanno le analisi del sangue? Quello del colesterolo, dico bene? OK, se siete stanchi di combattere con valori alterati, con colesterolo basso, alto, buono e cattivo, vi consiglio calorosamente di introdurre nella vostra dieta (e per dieta intendo la vostra alimentazione quotidiana) qualche noce e qualche mandorla. Numerosi studi hanno infatti dimostrato che il consumo di frutta secca a guscio abbassa notevolmente il livello di colesterolo nel sangue; più specificatamente le mandorle provocano un notevole abbassamento di quello cattivo.
- Pensiamo ora un attimo all’organo che più di tutti ci permette di vivere: il cuore. Molti studi hanno dimostrato che la frutta secca a guscio, essendo a basso contenuto di sodio, garantisce una diminuzione del rischio di ipertensione arteriosa, principale fattore causale di malattie cardiovascolari e infarti.
- Passiamo al terzo punto; l’ossessione di buona parte della popolazione oggigiorno (purtroppo) è la perdita di peso. Anche in questo caso la frutta secca a guscio ci viene in aiuto, essa fornisce infatti molta energia ed aiuta a saziarsi più velocemente grazie all’alto contenuto di fibre le quali, inoltre, permettono al nostro corpo di assorbire una minor quantità di calorie durante i pasti. Essendo anche fonte di proteine è particolarmente indicata per chi segue una dieta a basso consumo di carboidrati. Se il vostro obiettivo è quello di perdere peso è per lo più consigliato il consumo di mandorle e pistacchi ma tenete sempre presente che, in generale, la frutta secca è un alimento molto calorico e se alla dieta non accostate alcun tipo di attività fisica, vi consiglio di consumarne in quantità moderata.
- Avete mai sentito parlare della sindrome metabolica? E del diabete di tipo 2? Immagino di si dato che sono strettamente collegati e che sono malattie da cui sono affette centinaia di milioni di persone. Ebbene si, la frutta secca (parliamo sempre di quella a guscio più che di quella disidratata) sembra essere, non tutti gli studi lo confermano, uno degli alimenti migliori per le persone affette da queste due malattie (anche se non tutti gli studiosi lo confermano). Essendo a basso contenuto di carboidrati infatti, mantiene stabile il livello di zuccheri nel sangue e, ricca di antiossidanti, contribuisce ad abbassare la pressione sanguigna.
- Parlando ora, invece, della frutta disidratata, è risaputo che fornisce più energia di quella fresca e questo è dovuto al processo di disidratazione che fa si che le sostanze nutritive del frutto diventino più concentrate in proporzione al peso.
- Eccoci all’ultimo punto. Donne qui siamo tutte chiamate in causa (ma anche voi uomini, perché no!); è dicembre, la stagione invernale è iniziata, le temperature sono calate notevolmente e la nostra pelle ha bisogno di essere nutrita al massimo per far si che non diventi secca. Anche in questo caso la frutta secca è nostra alleata; ci vengono infatti in aiuto le noci che oltre a nutrire la nostra pelle le danno anche una migliore consistenza. Se il problema non sta nella disidratazione ma, per esempio, soffrite d’acne, oltre alle noci sono raccomandate anche le mandorle, entrambe fonte di oligominerali come il selenio e lo zinco, regolano il funzionamento degli ormoni. Per chi invece si preoccupa delle rughe consiglio vivamente gli anacardi che, grazie alle loro proprietà anti-invecchiamento, rendono la pelle più elastica e visivamente più giovane.
Ora che le cose più importanti sono state dette vi voglio lasciare due ricette molto salutari ideate da me a base di frutta secca.
Granola:
Forse alcuni di voi non sanno di che si tratti ma forse se la chiamassi muesli vi si chiarirebbero le idee.
Nello yogurt, nel latte o direttamente dal barattolo, la potete mangiare in qualunque modo preferite.
Vi serviranno:
- 200 gr. di frutta secca a scelta (potete anche aggiungere dei fiocchi d’avena)
- 50 gr. di farina di cocco (opzionale, ma dà un tocco di dolcezza in più)
- 50 gr. di miele
Il procedimento è semplice;
- Preriscaldate il forno in modalità statica a 180°C
- Tritate grossolanamente la frutta secca
- Aggiungete cocco e miele e amalgamate il tutto
- Disponete il composto su una teglia ricoperta da carta da forno facendo attenzione a spargere il tutto in modo che non rimangano cumuli.
- Infornate 15 minuti a 180C° dando una mescolata a metà cottura.
Quando la frutta secca risulterà dorata la granola sarà pronta. Lasciate raffreddare e…Mangiate!
Ora seconda ricetta:
Base per cheesecake.
Se volete rendere più salutare il vostro dolce optate per questa alternativa senza zuccheri raffinati. Non avrete nemmeno bisogno del forno.
Vi occorreranno:
- 15 datteri precedentemente immersi in acqua calda per almeno 10 minuti
- -200 grammi di frutta secca a piacere
Il procedimento è semplice,
- Mettete gli ingredienti in un frullatore e frullate fino ad ottenere un impasto compatto,
- Versate il composto nella teglia livellandolo il più possibile.
- Fate riposare in freezer per almeno 1 ora.
Una volta che la base si sarà solidificata potrete guarnire la vostra cheesecake come più vi piace!
Michela Granata