Accoltellato a Londra un giovane di 24 anni italiano, non ancora chiarite le circostanze
è stata ieri sera, la capitale del Regno Unito, protagonista di un giallo tremendo che ha coinvolto Pietro Sanna, un ragazzo di 24 anni italiano, più precisamente di Nuoro, Sardegna. Il giovane è stato assassinato a coltellate nell’appartamento che divideva con altri ragazzi. Le ipotesi sono molte, e le conferme poche per il momento. Si suppone possa essere opera di un ladro entrato in casa con scopo di rapina. L’organo incaricato di indagare sul fatto è Scotland Yard.
Ha dovuto intraprendere un viaggio straziante, Graziano Sanna, il padre del ragazzo, che si è imbarcato questa mattina su un aereo diretto a Londra. è stato il figlio maggiore, Giomaria, quattro anni più grande di Pietro, a fare la tremenda telefonata che ha comunicato alla famiglia l’accaduto. Era stato proprio lui ad aver “aperto le porte” della grande capitale al Fratello minore, due anni fa.
La famiglia è particolarmente nota a Nuoro e nella costa nord-orientale della sardegna, grazie alle attività imprenditoriali che svolge nell’ambito del turismo. Il padre di Pietro insieme agli zii, gestisce lo storico Hotel Scintilla, e l’albergo il Faro, entrambi a San Teodoro, la località turistica dista circa 30 km da Olbia. La città è addolorata ed incredula per la morte del giovane, le circostanze non ancora stabilite lasciano col fiato sospeso.
C’è sconcerto anche tra i giovani di Nuoro che conoscevano Pietro, in particolare i compagni del liceo in cui si era diplomato tre anni fa. Un anno dopo la fine del liceo, aveva deciso di partire per Londra e raggiungere appunto il fratello che già lavorava in un locale. Dopo diversi tipi di impieghi,Pietro era riuscito a trovare lavoro come commesso in un grande magazzino.
L’ultimo suo post su Facebook risale al 5 giugno scorso, riguardo l’attentato a London Bridge. Aveva scritto sul social per confermare di stare bene. Pietro aveva già comprato i biglietti aerei per rientrare il Sardegna a Luglio. Per la famiglia di Pietro c’è solo sconforto, lacrime e rabbia. Vivono adesso nella speranza di ottenere notizie riguardanti la tremenda vicenda alla quale sono stati, tutti insieme incatenati, e soprattutto, di ottenere giustizia.
Marina Lombardi