Sasha Johnson, attivista ventiseienne londinese, è stata ferita alla testa da un colpo d’arma da fuoco nelle prime ore di domenica. Le condizioni della giovane sono al momento gravissime. Ancora non si conoscono le motivazioni del gesto e i responsabili restano a piede libero. Le indagini sono in corso ma si teme un attacco premeditato.
L’attivista britannica è stata colpita a Londra, in Consort Road nella zona di Southwark, un quartiere a sud della capitale. Lo comunica il partito “Taking The Initiative”, di cui Johnson ha contribuito alla recente fondazione. È lo stesso movimento infatti che ha comunicato sui social l’incidente avvenuto «a seguito di numerose minacce di morte» nei confronti della ragazza. Si pensa sia stata colpita nelle vicinanze di una casa dove si teneva una festa allargando così, in maniera considerevole, il numero dei possibili sospettati.
L’agguato
Erano circa le 3 di domenica mattina quando sparavano a Johnson. Non si sanno ancora le motivazioni, ma il timore che si sia trattato di un agguato si sta facendo sempre più largo tra i suoi sostenitori. La Polizia, invece, rimane per il momento cauta. Infatti, in un comunicato, la Metropolitan Police conferma che l’indagine sta muovendo i suoi primi passi. L’ispettore capo Jimi Tele lo ha definito «uno scioccante incidente» e ha voluto lasciare un messaggio sia ai suoi cari che a possibili testimoni: «I nostri pensieri vanno alla sua famiglia».
Sasha Johnson
Sasha Johnson, madre di 3 bambini, si è laureata ad Oxford ed ha poi aperto un ristorante nella capitale inglese. L’impegno sociale le è valso il soprannome di “Oxford Black Panther”. La donna è attiva nel movimento Black Lives Matter e fa parte del comitato esecutivo del partito “Taking the Initiative” definito «il partito della classe lavoratrice ed il primo guidato dai neri». Johnson ha inoltre stilato un elenco di persone colpevoli di reati razziali e ne ha chiesto uno nazionale così da vietare loro di vivere vicino a membri di minoranze. «È simile al registro degli autori di reati sessuali», aveva spiegato Johnson al quotidiano “MailOnline”. È salita alla ribalta dopo che le proteste del BLM dello scorso anno si sono diffuse in tutto il paese, aiutando a organizzare marce e rivolgendosi alle folle.
Black lives matter
La donna ha partecipato all’organizzazione della prima “Million People March” contro il razzismo sistemico nel Regno Unito, tenutasi lo scorso agosto sull’onda delle manifestazioni dopo la morte dell’afroamericano George Floyd. Intervistata in quell’occasione, aveva sostenuto la necessità per il Paese di affrontare seriamente il tema del razzismo e smettere di dissociarsene in maniera superficiale. Il movimento ha invitato la comunità a pregare per la sua salute ricordando la forza straordinaria della donna. Il movimento BLM britannico specifica comunque che Sasha Johnson non fa parte dell’organizzazione ma «è stata in prima linea in molte proteste del BLM» e che «ogni tentativo di intimidirla o metterla a tacere è un attacco a tutti noi».
Le indagini
Un team di detective (Scotland Yard e lo Specialist Crime Command del Met) sta lavorando instancabilmente per identificare la persona o le persone responsabili di questa aggressione. Per il momento gli agenti stanno facendo buoni progressi ma hanno bisogno di aiuto. La Polizia ha quindi esortato chiunque possa aver assistito alla scena a contattarla. L’ispettore Jim Tele ha inoltre cercato di calmare le acque nella comunità locale, invitando ad evitare speculazioni. Gli agenti stanno anche controllando le telecamere di sorveglianza nel luogo della sparatoria alla ricerca di possibili indizi. Tuttavia, al momento, ancora nessun arresto è stato eseguito.
di Serena Reda