Una finale importantissima, esattamente come quella dello scorso anno, poi persa. L’avversario sarà lo stesso di dodicesimi mesi fa, diventato campione d’Italia battendo proprio le V Nere. Una rivincita, vendetta se preferite, che in terra emiliana attendono con impazienza. Virtus Bologna è pronta per la grande sfida contro Olimpia Milano che consegnerà il massimo trofeo della pallacanestro italiana. Un evento atteso dopo un campionato davvero positivo: ne è certo Luca Baraldi, CEO di Bologna, intervista recentemente da Il Corriere dello Sport.

Luca Baraldi, le parole del CEO della Virtus Bologna

Questa finale ha un sapore mera­viglioso. Milano e Virtus sono state le due squadre più brave nel cor­so stagione, è la prima volta che entrambi i roster sono di questo livello visto che rispetto alle al­tre già giocate questa è la prima volta in cui anche noi abbiamo partecipato all’Eurolega. Ci sentia­mo sempre quelli che rincorro­no ma non per questo sminuiti. Anzi giocheremo con tutta la de­terminazione possibile e credo si vedrà un grandissimo spettacolo sportivo e di basket. Quando il basket cresce dal punto di vista qualitativo è un bene per il sistema. Come ha detto il coach di Tortona in un’intervista recente, è una ri­valità che ha un valore positivo per il nostro sistema. Nel quale ci sono altre società altrettanto potenzialmente ricche, su tutte la stessa Tortona, Venezia che possono allestire roster compe­titivi. Non vedo un dualismo ma due squadre che fanno il bene del basket italiano. Sono stati anni di grandissima cresci­ta, sotto tutti i punti di vista, sia sportivo che societario. Ora si aprirà un momento di assesta­mento, sperando di avere la pos­sibilità di giocare anche il prossi­mo anno in Eurolega. Dobbiamo avere la possibilità di stabilizzar­ci, tenendo conto che gli obiettivi sportivi restano molto importan­ti. Abbiamo un roster con tanti contratti in scadenza, faremo il possibile perché la squadra re­sti estremamente competitiva, ma anche con valutazioni di­verse sul profilo economico. In­ tanto ce lo impone l’Eurolega e credo sia anche corretto: se c’è una gestione sana si può com­petere nel tempo. Apprezzo mol­to la posizione del nuovo com­missioner su questo punto, serve un equilibrio sportivo-­finanzia­rio per dare il meglio“.

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