Luca Tommassini e il rapporto con il padre: “La violenza a casa era un fatto quotidiano”

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Di Redazione Gossip

Luca Tommassini ha vissuto un rapporto complicato con il padre protagonista di violenze domestiche nei suoi confronti e sulla madre quando era un bambino,

Oggi il coreografo sarà ospite della seconda puntata settimanale de La Volta Buona, in onda dalle 14 su Raiuno dove si racconterà tra carriera e vita privata alla conduttrice del talk, Caterina Balivo. Il 54enne sin dall’infanzia ha subito tra le mura di casa un padre violento che ha segnato i primi anni di vita del ballerino e coreografo. Sulle pagine di Vanity Fair aveva raccontato: “La violenza, a casa nostra, era un fatto quotidiano. Sono stato cresciuto a schiaffi e pugni. Quando non mi maltrattava, mio padre mi ignorava. Non mi ha mai chiamato per nome, e ancora adesso, ogni volta che qualcuno lo fa, io mi emoziono. Ma quello che ho patito di più è stata la violenza sulla mia mamma. Ho assistito agli abusi per ogni singolo giorno, per diversi anni, prima di cominciare a reagire”

Luca Tommassini e le violenze subite dal padre

Sempre sulle pagine del settimanale di Simone Marchetti, Tommassini si era soffermato su un episodio cruento nei confronti della madre che a seguito di percosse arrivate dal coniuge veniva ricoverata in ospedale: “Papà l’ha colpita con calcio alle spalle, e lei è rimasta immobile. Era andata in coma. Mi sono trovato in ospedale solo con lei, perché anche i parenti ci urlavano addosso che non poteva essere vero, che la mamma non era stata colpita, ma era caduta”

Mauro Tommassini, padre di Luca a differenza della madre, non è stato mai propenso al percorso artistico del figlio sin dai primi passi mossi nella scuola di danza Enzo Paolo Turchi che ha portato ad accesi scontri con il futuro coreografo. L’uomo ha abbandonato il tetto coniugale quando il ballerino aveva 16 anni per andare a vivere con una donna. Tommasini infine ha rivisto il padre a distanza di tantissimi anni ed ha dichiarato a riguardo: “Ho vissuto un lungo negli Stati Uniti, poi sono tornato in Italia per un lavoro con Heather Parisi. È allora che sono andato a trovarlo e che, in qualche modo, ci siamo ritrovati. Poco tempo prima che morisse d’infarto, in macchina, mi disse che gli dispiaceva per quello che aveva fatto a me e alla mamma. Non era più in salute, si rigettava fragile e probabilmente, sentendosi in colpa, voleva ripulirsi la coscienza” Fonte Vanity Fair

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