Luca Verdone, nato a Roma il 5 settembre 1953, è un regista e documentarista italiano, figlio del critico cinematografico Mario Verdone e fratello dell’attore e regista Carlo e Verdone e della produttrice Silvia Verdone.
La carriera di Luca Verdone e l’infanzia con il fratello Carlo
Luca Verdone ha conseguito una laurea in Lettere, con una tesi sulla Storia dell’Arte moderna. Ha anche svelato in un’intervista a Sipario.it che la sua prima esperienza come regista teatrale è stata proprio a fianco del suo famoso fratello. Questo dimostra l’affiatamento e la collaborazione artistica che caratterizza la relazione tra i due.
Ha esordito come regista cinematografico nel 1986 con la commedia di successo 7 chili in 7 giorni, interpretata dal fratello e da Renato Pozzetto.
Nel corso della sua carriera ha realizzato opere che spaziano tra cinema, documentario e teatro. Tra cui il cortometraggio Il miracolo di Sant’Oronzo, con cui ha ricevuto il premio “Lù Mière Calicidicinema” nel 2015.
Nel 2006 ha girato La meravigliosa avventura di Antonio Franconi, film uscito nel 2011 che ripercorre la vita del celebre impresario circense italiano.
Inoltre consulente artistico della “Fondazione museo Alberto Sordi” e ha lavorato come regista teatrale, collaborando, tra gli altri, con Franco Zeffirelli.
La vita privata di Luca Verdone rimane relativamente poco nota al grande pubblico. Sembra preferire mantenere la sua privacy al riparo dai riflettori mediatici e concentrarsi sulla sua vita personale lontano dalla fama che circonda suo fratello.
In un’intervista Luca Verdone ha raccontato:”Io e Carlo abbiamo tre anni di differenza. Condividevamo la camera con i letti a elle. Una intera parete era dedicata all’armadio a muro con i vestiti di tutta la famiglia, il che significava un continuo andirivieni di governanti e donne di servizio. La stanza era talmente grande che ci giocavamo a calcio, bastava mettere due birilli per terra per la porta: abbiamo sfasciato un bel po’ di cose…”. Luca Verdone ha parlato anche della “presunta” ipocondria del fratello:”Mamma era molto amica del professor Gerardo D’Agostino, primario al Regina Margherita, e noi stavamo a origliare le loro telefonate quando gli chiedeva consigli per le amiche. È nata lì la passione di Carlo per le malattie: lui non è ipocondriaco, non è un fifone; piuttosto lo definirei un clinico diagnostico, gli piace interpretare i sintomi e suggerire la cura”.