Era da giorni in ospedale, Luciano De Crescenzo, novantenne regista e scrittore morto oggi. La sua città natale, Napoli, è in lutto. Con lei anche l’italia soffre: ha perso un grande intellettuale.
L’ingegnere filosofo (uno dei suoi appellativi) era una figura chiave nella
cultura del Belpaese. Oltre cinquanta libri scritti, 18 milioni di copie vendute nel mondo. Le sue opere sono state tradotte in 19 lingue e diffuse in 25 paesi.
La vicenda
Lo scrittore e regista è morto oggi intorno alle 16 al Policlinico Universitario
Agostino Gemelli per le conseguenze di una grave malattia. De Crescenzo era ricoverato da circa due settimane presso l’UOC di Pneumologia del Gemelli, diretta dal professor Luca Richeldi. Accanto a lui, i familiari e gli amici più cari che lo hanno accompagnato anche nell’ultima fase della sua malattia.
Classe 1928, l’intellettuale avrebbe compiuto novantuno anni il prossimo 18
agosto.
De Crescenzo ha avuto una vita ricca e intensa con almeno due grandi
passioni: la prima l’ha portato a diventare ingegnere elettronico; la seconda, a fare lo scrittore. Motivo per cui era denominato “ingegnere filosofo”.
Citando l’ospedale nel quale era ricoverato (il cui nome non è diffuso per questioni di privacy):
“ Lo scrittore e regista Luciano De Crescenzo è morto oggi, giovedì 18 luglio, intorno alle ore 16, presso il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS per le conseguenze di una grave malattia.”
Luciano De Crescenzo, un uomo poliedrico
La dicotomia tra matematica e arte era solo una delle tante sfaccettature
dell’eclettica personalità di Luciano de Crescenzo.
Fin da subito emerge in lui la vena di romanziere, che grazie al suo
bagaglio culturale si fonde con quella di divulgatore. Questo portò alle sue prime opere, quali i due volumi de La storia della filosofia greca (1983 e 1986), prima e dopo Socrate, con cui si consolida come intellettuale amato dal pubblico.
De Crescenzo non s’è fermato: ha scritto una quarantina di opere
ed è stato tradotto in 21 lingue, con oltre 14 milioni di copie vendute nel
mondo. Tra i suoi titoli più famosi troviamo: Oi dialogoi (1985), Fosse ’a
Madonna!(2012), Garibaldi era comunista(2013) e Stammi felice (2015).
Memorabile anche nella carriera d’attore, tutti noi ricordiamo de Crescenzo nei panni del “professor bellavista” per cui è stato anche regista e sceneggiatore ( tra cui Il pap’occhio , 1980).
Tornando alla carriera di scrittore, con il volume Non parlare, baciami (2016) aveva trovato una sintonia con i giovani, un canale per parlare ai ragazzi di amore e cultura.
Luciano De Crescenzo, un intellettuale “fortunato”
«Sono stato fortunato».
Questa frase, carica di vitalità, riassume lo spirito ottimista, positivo e un po’ scanzonato con cui Luciano De Crescenzo ha vissuto, tanto da aver scelto quelle tre parole come titolo della autobiografia che si era regalato l’anno scorso, per i novant’anni.
Se ne va l’ingegnere-filosofo Luciano De Crescenzo e con lui un pezzo di Napoli. Si è spento a Roma all’età di 91 anni. Ha raccontato nei suoi libri e nei suoi film una Napoli romantica, carica di umanità e passione.
Commosso, il saluto del fraterno amico Renzo Arbore:
Renzo Arbore
“Con la scomparsa di Luciano De Crescenzo, perdiamo tutti un grande amico.”
Vi lasciamo con un’intervista in cui, l’illustre autore, si raccontava a cuore aperto:
https://www.youtube.com/watch?v=diVfbCZNiLU