Luigi XIV, credits: web
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Luigi XIV, il Re Sole, incarnò in modo assoluto il concetto di assolutismo monarchico. La sua affermazione ricorrente “Lo stato sono io” esprimeva alla perfezione questo concetto. Luigi XIV divenne re a soli cinque anni, subito dopo la morte del padre. Era il 1643. La sua nascita era stata considerata un vero e proprio miracolo. Era avvenuta dopo ventitré anni di matrimonio dei suoi genitori. Una volta divenuto re all’età di soli cinque anni, Luigi XIV regnò con la reggenza del Cardinale Mazzarino.

Luigi XIV e l’ascesa al potere

I pieni poteri per Luigi XIV arrivarono nel 1661. Il suo potere si faceva via via sempre più assolutistico. Era il 1682 quando il monarca si trasferì a Versailles per governare tutta la nobiltà. Quella di Re Sole fu una monarchia assoluta in quanto il sovrano esercitava i pieni poteri in ogni campo. In Francia rese pienamente autonomo il potere ecclesiastico rispetto a quello civile. Una delle svolte maggiori a cui pervenne fu l’abolizione dell’Editto di Nantes. In questo modo si privarono gli ugonotti della loro libertà di culto.

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La politica accentratrice e l’assolutismo monarchico

La politica religiosa di Re Sole si mostrò sempre accentratrice ed intollerante. Questo indusse gli ugonotti a fuggire e a far sì che la Francia tornasse ad essere completamente cattolica. Luigi XIV veniva chiamato dai suoi sudditi Re Sole dal momento che rappresentava per la Francia quello che il sole rappresentava per il sistema solare. Egli era, in altro parole, il fulcro e il punto di riferimento assoluto per l’intera nazione. Il sovrano era inoltre solito vestirsi con abiti sgargianti e dorati che ne rendessero piuttosto scontato l’accostamento con il sole.

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Luigi XIV e le mire espansionistiche

La Francia di Re Sole, dal 1667 al 1607, fu impegnata in una serie di guerre con fini espansionistici, mentre dal 1700 al 1714 nella guerra di successione spagnola. Tuttavia, pare che il Re Sole fosse più interessato ad apparire che a governare e che forse il suo interesse per la politica fosse soltanto marginale. Fisicamente robusto e di statura media, era particolarmente piacente, forse per via dei suoi occhi di ghiaccio che gli conferivano un certo gradi di impenetrabilità. Il sovrano francese amava circondarsi di belle donne, soprattutto di giovane età, soprattutto se fossero elegante e piene di gioielli, dalla testa ai piedi. Molto più semplicemente Re Luigi XIV amava più l’apparenza che l’essenza delle persone che gli erano accanto, come del resto amava apparire lui, scegliendo sempre abiti sfarzosi e ridondanti.

L’apparenza privilegiata rispetto all’essenza

Questo, però, fu l’atteggiamento che caratterizzò il monarca fino alla morte del Cardinale Mazzarino, il quale no aveva fatto altro che prolungarne la gioventù e spensieratezza. Morto il suo reggente, Luigi comprese per la prima volta di essere il re di Francia e non poté restare indifferente al ruolo di prestigio che fino ad allora aveva ricoperto solo inconsapevolmente. Tuttavia, nonostante questo, re Luigi XIV conservò sempre le sue caratteristiche signore della messinscena, nonché il ruolo di supervisore di quanto accadesse tra e fuori le mura di Versailles. Del resto, detenere il potere assoluto sui nobili come sull’intera nazione era la sua missione e tale rimase, fino a quando non si spense, il primo settembre del 1715, per una gangrena alla gamba sinistra, insorta come complicanza di una malattia che da anni lo affliggeva: la gotta.