È arrivato nelle sale italiane L’Uomo sul treno, potente thriller interpretato da Liam Neeson. E arricchito dall’affascinante interpretazione di Vera Farmiga. Una ricerca della verità che diventa anche uno sguardo dentro noi stessi. Per capire quale ricatto potrebbe farci diventare pronti a tutto. Come l’uomo sul treno.
L’uomo sul treno è uscito ieri, il 25 gennaio, nelle sale italiane. Ed è un film che appassiona. Soprattutto gli amanti dei thriller psicologici e degli action movie. Con una trama da giallo, The Commuter (il pendolare, questo il titolo originale) ci racconta l’avventura e la crisi di Michael (Liam Neeson). Ingannato e poi messo alle strette da un’affascinante Joanna (Vera Farmiga), la sua storia e le sue scelte ci sveleranno un pezzo di noi.
Chiedendoci cosa saremmo disposti a fare per proteggere la nostra famiglia. E cosa potremmo fare per la giusta ricompensa. Noi di Metropolitan lo abbiamo visto in un’anteprima stampa molto particolare e molto ben curata. Accompagnati dalle parole e dallo sguardo attento della criminologa Roberta Bruzzone. E ve lo raccontiamo. Nel nostro stile: senza spoiler.
L’uomo sul treno: la trama
Chi è l’uomo sul treno interpretato da Liam Neeson? È un ex agente del dipartimento di polizia di New York. E un pendolare che prende ogni giorno lo stesso treno per andare e tornare dal lavoro. L’uomo sul treno è Michael, l’ex assicuratore che vediamo andare avanti e indietro sui vagoni su cui ha trascorso ore. Per quasi tutto il film è alla ricerca di qualcosa. Anzi, qualcuno.
Michael è stato avvicinato da una seducente psicologa (Vera Farmiga), che lo sfida a fare un gioco. Deve scoprire quale passeggero del treno è, a suo avviso, “fuori posto”. E localizzarlo. Michael è intrigato e accetta la sfida. Perché non conosce le conseguenze della sua ricerca. E perché in palio ci sono i 100 mila dollari che potrebbero risolvere i suoi problemi.
L’ex agente Michael MacCauley si mette alla ricerca e si trova presto coinvolto in una pericolosa cospirazione criminale. Un vortice che farà rischiare la vita a lui e ad altri passeggeri. Per uscirne dovrà fare la cosa giusta. Ma qual’è la cosa giusta? L’uomo sul treno è sotto scacco: dei criminali minacciano la sua famiglia e lui vorrebbe soltanto portare a termine questo strano incarico. E tornarsene a casa. È questo il momento in cui vi chiederete: e io cosa farei al suo posto?
L’uomo sul treno: i personaggi
Il protagonista del film è un Liam Neeson alla sua ennesima e memorabile declinazione dell’action. Eppure la figura centrale de L’uomo sul treno è Joanna, interpretata da un’elegante, enigmatica Vera Farmiga. È lei a lanciare il sasso e tirare le fila di ciò che accadrà sul treno. Il suo è un contributo breve (almeno dal punto di vista delle scene in cui compare), ma necessario. Lei, Joanna, trasforma Michael in una pedina. O forse è anche lei una pedina. Per scoprirlo dovete vedere il film. Unica anticipazione: la storia ruota attorno a un crimine che ricorda il caso Rossi del Monte dei Paschi.
Ciò che invece mi ha colpito dell’anteprima, è stata la sua particolarità. Ad introdurre il film e ad aiutarci a decifrarlo c’era la criminologa Roberta Bruzzone. Che ci ha ricordato non solo che, banalmente, la realtà supera la fantasia. Ma ha sottolineato la banalità del male. Il personaggio interpretato da Liam Neeson e il film ci suggeriscono che ognuno di noi può diventare un criminale. Basta solo spingere sui punti giusti. Diversi per ognuno di noi. Perché, parafrasando l’incipit di Anna Karenina, tutti sono normali allo stesso modo. E ognuno è (o può essere) malvagio a modo suo.
Federica Macchia