Kazuhiko Katō (in arte Monkey Punch), papà di Lupin III, moriva l’11 aprile 2019 in seguito a delle complicazioni per una polmonite. A un anno esatto dalla sua morte abbiamo deciso di ricordarlo parlando di Lupin III, tra curiosità e dettagli che hanno reso questo manga iconico a livello mondiale e innovativo all’interno del panorama giapponese.
1. La nascita di Lupin III di Monkey Punch, aka Kazuhiko Katō
L’idea di Lupin III nacque quando a Kazuhiko Katō proposero di scrivere per una rivista di manga per adulti. All’autore fu chiesto cosa gli sarebbe piaciuto scrivere e fu allora che lui pensò a una storia che fosse ispirata alle avventure di Arsenio Lupin scritte da Maurice Leblanc. L’autore era molto legato al personaggio perché i romanzi dello scrittore avevano fatto parte delle sue letture durante l’infanzia. E da allora tutto iniziò.
2. L’ispirazione per i disegni venne dal fumetto americano
All’epoca Monkey Punch, aka Kazuhiko Katō, era un appassionato di fumetti americani. Aveva sempre preferito lo stile di disegno americano a quello giapponese per quel che riguardava il mondo del fumetto. L’amore per il fumetto americano influenzò moltissimo l’autore nello stile su cui fondare Lupin III. Per quanto gli elementi del manga più iconico dell’autore fossero molto simili ai film di produzione americana di quel periodo, Monkey Punch ha sempre sostenuto che a ispirarlo di più furono sempre i fumetti statunitensi. Tra le ispirazioni più forti, l’autore citò sempre la rivista MAD e più nello specifico il vignettista e illustratore Mort Drucker, sua colonna portante. Lo stile di Mort Drucker era molto originale e molto diverso rispetto agli standard del fumetto dell’epoca. E nel mondo dei fumetti giapponesi non esisteva nulla del genere.
Monkey Punch, aka Kazuhiko Katō, prova a introdurre degli elementi del fumetto americano all’interno del mondo del fumetto giapponese. Da questa sperimentazione nasce Lupin III
3. L’insospettabile successo della serie manga sul ladro gentiluomo
All’inizio Kazuhiko Katō non pensava che la sua idea avrebbe avuto così tanto successo, figuriamoci poi se si parlava di scala planetaria. All’inizio, quando spiegò come volesse scrivere una storia ispirata ai romanzi di Maurice Leblanc, la casa editrice si mostrò contraria. I suoi capi gli dissero che non erano molto convinti del successo di una storia così datata, e gli proposero di pensare a qualcosa di nuovo rispetto al passato. Dall’altra parte però Kazuhiko Katō aveva la sensazione che sarebbe riuscito a scrivere un manga in grado di piacere anche agli adulti. La casa editrice della rivista Weekly Manga Action gli diede una chance, concedendogli tre mesi per convincere o meno i lettori. E da lì sappiamo tutti come è andata.
4. La storia di Lupin III fu pensata come contenente ciclicamente il tema della sfida impossibile
Per Lupin III è quasi sempre la sfida e il divertimento che ne deriva ad avere un ruolo da protagonista rispetto al valore dell’oggetto da rubare stesso. E per quanto Lupin III rubi ai ricchi, per Kazuhiko Katō il tema della lotta sociale non è mai stato al centro della sua opera.
I personaggi del manga Lupin III di Kazuhiko Katō (Monkey Punch)
Il punto centrale dell’opera ideata da Kazuhiko Katō era proprio l’eterno inseguimento alla Tom e Jerry tra Lupin III e il detective Zenigata. In seguito l’autore cominciò ad aggiungere degli elementi alla 007 e del velato erotismo.
5. Il look di Lupin III, una scelta iconografica specifica
Il personaggio di Lupin III non doveva essere bello, per questo – stando alle stesse parole di Kazuhiko Katō – il volto del protagonista è molto simile a quello di una scimmia. Quella fu una scelta iconografica specifica perché l’autore pensava che un protagonista belloccio non sarebbe mai stato simpatico al pubblico dei suoi lettori. Questo genere di aspetto poi si andava ad allineare a tutti gli elementi comici che compongono la storia del manga di Lupin III.
6. Il rapporto tra Lupin III e Daisuke Jigen fu ispirato a un film francese
Stando alle stesse parole di Kazuhiko Katō, il rapporto che lega Lupin III e il suo compagno di squadra Daisuke Jigen trae ispirazione dal film francese Due sporche carogne (1968) diretto da Jean Herman, e interpretato da Alain Delon e Charles Bronson. Per quel che riguarda il solo personaggio di Daisuke Jigen, invece, il mangaka prese sputo dall’attore James Coburn nel film western I magnifici sette.
All’inizio Daisuke Jigen doveva essere un nemico di Lupin III e doveva apparire solo in un numero del manga. Kazuhiko Katō (Monkey Punch) si affezionò al personaggio del gunman rappresentato da Jigen e decise di farlo ritornare più volte.
7. Il personaggio di Goemon all’interno del manga Lupin III di Kazuhiko Katō (Monkey Punch)
Il personaggio di Goemon è un samurai e non nasce originariamente come killer professionista, e anche l’ideazione del personaggio è più casuale rispetto agli altri. A metà degli anni ’60, al Comicon di San Diego, accadde un episodio che colpì molto Kazuhiko Katō. Durante la cena in un ristorante di sushi infatti una coppia di americani gli chiese di fargli un disegno dopo aver scoperto la sua carriera da mangaka. Dopo aver disegnato la faccia di Lupin III, si rese conto che la signora era rimasta delusa perché si aspettava qualcosa di più orientale. Come se volesse dire che il disegno non ricordava per nulla qualcosa di giapponese. Per stessa ammissione del mangaka, il suo manga non aveva mai avuto al suo interno elementi orientali, e allora decise di introdurre il personaggio di Gemonì, discendente di Ishigawa Goemon, un grande ladro giapponese vissuto nel medioevo.
8. Il personaggio di Fujiko Mine all’interno del manga Lupin III di Kazuhiko Katō (Monkey Punch)
Il nome nacque quando, giocando con il figlio presso una località turistica, il mangaka cominciò a giocare con le parole “Reyu Fuji”, “sacro monte Fuji”. Da lì sorse il nome di Mine Fujiko. All’inizio il personaggio di Fujiko non era stato pensato come la donna forte e sensuale che è poi diventato. Si era infatti ideato un personaggio che fosse sì sexy, ma non volgare. Però Monkey Punch cercò sempre di non esagerare con questa componente, nascondendo elementi grafici dove fosse stato necessario agire. Dall’altra parte però per i lettori fu comunque un’esperienza diversa rispetto al proposito del mangaka. Kazuhiko Katō ricorda infatti, in un’intervista rilasciata alla tv italiana, di come un suo fan gli confessò di dover nascondere ai propri genitori il manga di Lupin III per la presenza di scene scabrose che non avrebbero visto di buon occhio.
9. Il rapporto tra Fujiko Mine e Lupin III è ispirato al film Fino all’ultimo respiro di Jean-Luc Godard
10. Cosa pensava Kazuhiko Katō (Monkey Punch) della trasposizione animata della sua opera
Per quanto gli sarebbe piaciuto che graficamente le trasposizioni anime di Lupin III rimanessero fedeli all’opera originale, Kazuhiko Katō si è sempre espresso con molta tolleranza nei confronti di queste. Il mangaka comprendeva benissimo come le scelte degli autori delle serie anime e dei film dovessero coincidere con i vari target che usufruivano della tv, tra i quali c’erano anche i bambini, a cui l’opera originaria non sarebbe stata adatta. I soldi derivati dal copyright di Lupin III poi, gli permisero di vivere agiatamente fino alla fine dei suoi giorni.
Oggi, 11 aprile 2020, è passato un anno esatto dalla morte di Kazuhiko Katō (in arte Monkey Punch). A noi di InfoNerd è sembrato giusto ricordarlo attraverso l’opera che lo ha reso famoso in tutto il mondo, un’opera poi, Lupin III, che è stata molto più rivoluzionaria di quello che si potrebbe pensare.
di Eleonora D’Agostino
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