Andrea Nannini, ex giocatore della nazionale e tra i maggiori talenti della nostra pallavolo, è morto ieri a Modena. Nel suo palmares 193 presenze con la maglia azzurra, 4 scudetti e le Universiadi del ’70.
Una carriera straordinaria quella di Andrea Nannini
Malato da tempo, Andrea Nannini è morto ieri, 1 marzo, a Modena, all’età di 76 anni. Andrea nasce nel modenese, a Formigine, ed esordisce in Serie A già all’età di 16 anni, con la Minelli. Ci mette poco a farsi notare dalla nazionale maggiore con la quale collezionerà 193 presenze, 1 Olimpiade nel ’76 a Montreal, 2 mondiali, 2 europei, 2 universiadi, riuscendo anche a vincerne una nel 1970, a Torino. Il primo scudetto arriva nel ’68, con la maglia della Ruini, ma è con la Panini di Anderlini che si consacra, conquistando 3 tricolori in 5 anni (’70, ’72, ’74). Dal 1975 lascia Modena e la Panini e passa alla Klippan Torino. Con la maglia dei piemontesi raggiunge anche una finale scudetto nel ’76, ma perde lo spareggio proprio contro la Panini. Sconfitto in finale dai suoi ex compagni Andrea Nannini lascia Torino e approda al Gonzaga Milano. Chiude infine la carriera a Pescara. Non si separano però le strade di Andrea e della pallavolo, nel 1980 il campione azzurro intraprende il suo percorso da allenatore, sulla panchina di Reggio Emilia. Il passo successivo è ancora una volta Milano, alla Casio, nella quale ritrova tra i giocatori il suo ex compagno Pupo Dall’Olio. Poi la chiamata, dopo aver dominato da giocatore della Panini, Andrea Nannini torna nella sua Modena, da allenatore. La squadra è ambiziosa e sforna giovani talenti tra cui Lucchetta e Cantagalli. Il 1985 sembra l’anno buono, Modena raggiunge la finale scudetto. Sulla sua strada c’è però Bologna, che porta a casa la vittoria. Dopo la sconfitta le strade della Panini e di Andrea Nannini si dividono. Ancora una volta però non abbandona la pallavolo. Fonda insieme a Rodolfo Giovenzana la Scuola di Pallavolo Anderlini, tutt’ora una delle principali realtà della pallavolo giovanile italiana.