Un accordo che esiste già da tempo e che ora si rinnova ulteriormente: LVMH e Alibaba, i due colossi della moda rispettivamente in Occidente e in Oriente, si uniscono per rafforzare i propri punti un comune. Come? Ma ovviamente attraverso l’intelligenza artificiale, che permetterà al gruppo europeo di espandersi e rafforzare la propria presenza nei territori asiatici, dominati invece dal sito di e-commerce TMall (famosissimo soprattutto in Cina, a cui puntano tanti brand anche italiani).
LVMH e Alibaba: l’accordo
L’accordo tra le due big è stato prolungato per altri cinque anni. L’obiettivo è infatti quello di andare a rafforzare la presenza di LVMH in Paesi in cui la concorrenza è altissima, nonostante si tratti di uno dei gruppi più importanti (se non il più importante) del lusso a livello mondiale. La collaborazione era iniziata già nel 2019, quando LVMH ha iniziato i lavori di potenziamento di Dataphin. Che sarebbe lo strumento di gestione dei dati di Alibaba Cloud. Questo era necessario per alimentare Lvmh Atom China, una piattaforma che nasce da un’idea dal gruppo per fornire servizi personalizzati alla propria crescente clientela cinese.
E non è finita: sempre con l’intelligenza artificiale il gruppo occidentale ha lavorato alla piattaforma di apprendimento automatico di Alibaba Cloud, Pai. Che nasce per sviluppare servizi personalizzati dei consumatori cinesi attraverso tutti i suoi marchi. Infatti, il rinnovo dell’accordo è dovuto dell’integrazione di Tmall nel percorso di vendita al dettaglio di lusso di brand come Tiffany e Chaumet. “Il rafforzamento di questa partnership ci aiuterà ad accelerare ulteriormente la crescita delle nostre attività omnicanale e a continuare a beneficiare delle capacità di trasformazione delle tecnologie cloud e AI di Alibaba”, ha affermato Stéphane Bianchi, vice CEO di LVMH, in un comunicato. LVMH precisa che avrà così accesso a una “gamma più ampia di comprovate soluzioni tecniche all’avanguardia di Alibaba Cloud Intelligence”, al fine di migliorare le sue operazioni commerciali e rispondere alle sfide del mercato cinese.
Marianna Soru
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