Il suo nome è anche il titolo di un famosissimo tormentone, che negli anni ’90 ha fatto ballare intere generazioni, consumando milioni di radio. Sarà per questo motivo che la protesta di Macarena Sanchez, calciatrice argentina, è diventata una vera e propria cassa di risonanza, in grado di rimbombare ad alta frequenza nelle orecchie di tutto il mondo. Il suo è stato un boato nella notte, coraggioso e disperato, a difesa dei propri diritti come atleta e come professionista.

La battaglia di Macarena Sanchez

Nel 2019 Macarena Sanchez militava tra le fila dell’UAI Urquiza, club della prima divisione femminile argentina. La sua paga era di soli 400 pesos al mese, circa 11 euro. Ma, come da lei stessa dichiarato, la sua situazione non era tra le peggiori nel Paese: “Molte squadre chiedono alle ragazze di giocare gratuitamente in alcuni mesi. Altre non coprono neanche i bisogni primari per permettere lo svolgimenti di allenamenti e partite, come vestiti, materiale, cibo, ambulanze, servizio d’ordine e medici, obbligando le ragazze a pagare di tasca propria. In alcuni casi non sono coperte nemmeno le spese per gli infortuni e riabilitazione”.

Ma “Maca”, questo il soprannome che gli afecionades sudamericani le hanno affibbiato, non ci sta. Decide di reagire, prendendo provvedimenti legali contro la sua società e l’intera Federcalcio argentina per sottolineare le abissali disuguaglianze tra calcio maschile e femminile. E la reazione dell’UAI non tarda ad arrivare. Viene messa fuori rosa fino al termine di quella stagione, non potendo così nemmeno accasarsi presso un’altra compagine per giocare.

Maca Sanchez
Macarena Sanchez (fonte: lfootball.it)

Macarena Sanchez però è una tosta. Non si arrende. Lei, che già in altre occasioni ha messo in evidenza tutto il suo spirito combattivo, battendosi a favore delle donne, sa che anche questa volta la ragione è dalla sua parte. Sa che una buona causa resta viva finché ci sarà anche un solo pazzo a perpetuarla. Una pazza come lei. O meglio, una incredibile guerriera moderna, che non molla, va avanti contro ogni ostacolo a testa alta, armata della sua indistruttibile resistenza e della sua incrollabile forza d’animo.

Sui Social riceve addirittura messaggi intimidatori, accompagnati da spaventose minacce di morte, verso la sua persona ed anche la sua famiglia: “Hay muchas personas enojadas por tus denuncias. Hay bastante dinero por tu cabeza. Vas a morir muy pronto” (“Ci sono molte persone arrabbiate per le tue lamentele. Ci sono abbastanza soldi per la tua testa. Morirai molto presto”). Parole agghiaccianti.

Una storia a lieto fine

Ma anche dopo la più terribile delle tempeste, c’è sempre l’arcobaleno. Alla fine la sua voce fuori dal coro, la sua tenacia, la sua determinazione vengono premiate, perché quella battaglia, che sembrava davvero insormontabile contro un sistema dannatamente viziato e prevaricatore, riesce a vincerla. La Federazione argentina decide infatti di finanziare con 120.000 pesos mensili tutte le squadre femminili, al fine di aiutarle a progredire.

Il sole torna a risplendere nella vita di Macarena, che inoltre firma un nuovo contratto con il San Lorenzo, entusiasta di accoglierla. Ma c’è di più. Ormai la sua storia ha travalicato i confini nazionali, diffondendosi come una vampa incendiaria in ogni dove. E lei è diventata una vera e propria eroina, un simbolo universale del calcio femminile mondiale, ammirata e rispettata da moltissimi campioni dello sport, e non solo.

Maca Sanchez
Macarena Sanchez (fonte: feminafutbol.com)

Non è forse un caso che sul suo avambraccio sinistro troneggi il tatuaggio del volto di Frida Kahlo. Due personalità così diverse e lontane nel tempo, eppure così maledettamente affini. Due artiste. Una col pennello, l’altra col pallone. Ribelli, rivoluzionari, indomite ed indipendenti: quel tipo di caratteri che non possono (e non devono) essere sottomessi, ma che fanno di tutto per abbattere le barriere che vengono loro imposte, ergendosi ad autentiche paladine del progresso ed a icone immortali del sesso femminile. Macarena Sanchez, il grido della giustizia.

Tartaglione Marco

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