Nicolas Maduro rivince le elezioni in Venezuela: crolla l’affluenza ai seggi così come il consenso della popolazione. L’opposizione denuncia nuovi brogli e l’illegittimità della chiamata alle urne.

Nicolas Maduro è stato riconfermato per altri 6 anni alla presidenza di un Venezuela ormai sul lastrico per la grave crisi economica e sociale peggiorata negli ultimi anni. A seguito delle elezioni nazionali tenutesi ieri in tutto il paese, il già presidente-dittatore Nicolas Maduro avrebbe ricevuto, secondo i dati resi noti, quasi 6 milioni di voti a suo favore, sbaragliando una concorrenza quasi inesistente.

La presidente del Consiglio nazionale elettorale (Cne), Tibisay Lucena, ha reso noto che a recarsi alle urne è stato il 47% della popolazione, contro il 79,69% delle elezioni del 2013. Un dato (negativo) sicuramente da non trascurare, visto che tradirebbe ancora di più l’evidente malcontento della popolazione, che l’opposizione aveva spinto a non recarsi alle urne per contestare l’illegittimità di queste votazioni. Proprio dall’opposizione giungono, invece, dati differenti che sottolineano una situazione ancora più grave. A recarsi alle urne, infatti, sarebbe stato solo il 30% dei cittadini venezuelani, come dimostrato dai seggi semivuoti.

L’opposizione denuncia le irregolarità delle votazioni, non accetta il risultato e chiede nuove elezioni

Sempre a voler parlare di numeri, Nicolas Maduro ha perso in questa tornata elettorale ben 1,5 milioni di voti, se proprio si vogliono considerare le passate elezioni come non truccate.
Questa volta, a cercare di contrastare lo strapotere di Nicola Maduro vi erano i due candidati dell’opposizione Henri Falcon e Javier Bertucci i quali, come da pronostico, hanno raccolto solo le briciole. Per il primo 1,8 milioni di voti mentre per il secondo appena 925.000.

Proprio dall’opposizione giunge nuovamente la denuncia circa l’illegittimità e l’irregolarità delle operazioni di voto. Sospetti e voci negative anche da parte di Stati Uniti e Unione Europea, intervenuti sull’argomento più volte nelle ultime settimane.
Disconosciamo questo processo elettorale e lo qualifichiamo illegittimo – ha affermato Falcon dopo le elezioni -. Questo processo non è stato reale, esigiamo che si convochino nuove elezioni“.

Respinge, invece, tutte le accuse Nicolas Maduro il quale ha bollato Falcon come bugiardo.
Non c’è più onore non c’è molto che ci si possa aspettare da questa opposizione – ha commentato Maduro, pur aprendo ad una riconciliazione con gli avversari -. Ha trionfato la pace, ha trionfato la CostituzioneÈ stata una elezione legittima, legale, appropriata. Convoco i candidati dell’opposizione a una giornata di dialogo per individuare le vie per una riconciliazione nazionale. Riuniamoci e cerchiamo quali possano essere. Questa è una iniziativa democratica. Noi chavisti siamo democratici e in 19 anni in Venezuela si è votato 25 volte e abbiamo perso due volte. Se uno perde deve ammetterlo. Noi perdemmo. E un minuto dopo andava riconosciuto il risultato. Aspiro a che questo sia fatto ora dagli altri candidati.

Nicolas Maduro è nuovamente il presidente del Venezuela, uno degli Stati attualmente più problematici dell’America Latina. La crisi economica è gravissima, l’inflazione è alle stelle e moltissimi venezuelani hanno lasciato il paese per trasferirsi altrove. Riuscirà questa volta Maduro a mettere da parte le proprie ambizioni di comando per fare, invece, l’interesse del suo popolo?

Di Lorenzo Maria Lucarelli