BRAVE

Mai più “Stai zitta”, il nuovo libro di Michela Murgia

Una delle battaglie che sta più a cuore alle femministe è il linguaggio. Michela Murgia in Stai zitta ha voluto evidenziare il legame tra le ingiustizie linguistiche e le ingiustizie nella vita di tutti i giorni.

“Stai zitta” e altre nove frasi che non vogliamo sentire più


La Repubblica – Raffaele Morelli perde il controllo con Michela Murgia: “Stai zitta e ascolta”

Questa estate abbiamo, purtroppo, dovuto ascoltare le parole dello psichiatra Raffaele Morelli nei confronti di Michela Murgia. In quell’occasione, su Radio Capital, il professore si è messo sul solito piedistallo e ha iniziato a spiegare cosa e quanto ci sia di femminile nelle donne. Michela Murgia si trovava seduta al suo posto in studio e con una pacatezza invidiabile, ha continuato a porre domande al professor Morelli per fargli spiegare bene cosa intendesse. Diciamolo, Murgia lo stava facendo per lui, per dargli il tempo di accorgersi delle baggianate che stava dicendo. Morelli invece alza la voce, smette di dare dei “lei”, parla a nome della sua disciplina sbagliando concetti. Non il massimo. La ciliegina sulla torta sarà però quella frase che a noi donne non va giù. Raffaele Morelli dice a Michela Murgia: “Stai zitta e ascolta”.

Stai zitta - Photo Credits: web
Stai zitta – Photo Credits: web

Non è l’unico esempio che Michela Murgia riporta nel suo nuovo libro: “Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più”.
Dalla prefazione: “Le aree semantiche che definiscono una donna che parla sono quasi sempre denigratorie. Se discorre è chiacchierona, linguacciuta, pettegola. Se ribatte è petulante, stridula, sguaiata, aggressiva“.
Non è la prima volta che ci ritroviamo a discutere di linguaggio da utilizzare, ma quelle che tratta Murgia nel suo testo ce le siamo sentite dire davvero tutte quante.

“Stai zitta”, “Brava e pure mamma”, “Le donne sono le peggiori nemiche delle altre donne”, “Adesso ti spiego” o “Era solo un complimento”. Sono solo alcuni dei capitoli che dividono questo breve pamphlet ricco e argomentato. Murgia, con questo testo, rivendica la parola. “Agli uomini nessuno chiede di tacere le loro riflessioni interiori, anzi sono cos’ sollecitati a condividerle – scrive – Invece al sesso femminile è consigliato di fermarsi alla fase del pensiero afono“.

#Stai zitta

Michela Murgia non si ferma certo qui, per l’8 marzo ha lanciato l’hashtag #staizitta, sotto il quale ha raccolto tante, troppe frasi che quotidianamente vengono rivolte alle donne. “Troia”, “Figa di legno” e altri insulti. Ma anche “Non sai tenerti un uomo”, “Dove vai da sola?”, “Pensi di fare figli prima o poi?”, “Casalinga? Beate te che non lavori”. Per tutte le testimonianze, il video lo trovate a questo link: qui.
#Staizitta, no grazie.

Seguiteci su:
Facebook
Instagram
Twitter
Articolo di Giorgia Bonamoneta

Pulsante per tornare all'inizio