Malcolm X e il razzismo. Nemico giurato a cui il paladino dei diritti dei neri fece la guerra. Il 19 Maggio del 1925 nasceva il famoso portavoce della lotta del popolo afroamericano. Mai come in questo periodo storico la ricorrenza della sua nascita è un avvenimento importante e da tenere a mente.
Malcolm X: I diritti degli afroamericani come scelta di vita
Malcolm X avrebbe compiuto oggi gli anni. Insieme a Martin Luther King è stato la figura di riferimento per molte minoranze etniche, che hanno trovato nelle sue parole forza per sopravvivere a soprusi dei suprematisti bianchi.
Negli ultimi anni la morte di George Floyd, cittadino di colore barbaramente ucciso dall’agente Derek Chauvin durante un arresto, ha scoperchiato il vaso di pandora. Gran parte del razzismo continua ad essere presente e mai come in questo momento figure carismatiche come quella di Malcolm X sarebbero utili per combattere questo subdolo male.
La vita per lui fu difficile già da giovane, perdendo il padre per mano di un gruppo di bianchi razzisti. Nonostante fosse l’alunno più bravo del suo corso di studi, vide la sua carriera da avvocato ostacolata dal colore della pelle, e finì ben presto a vivere di espedienti nei bassifondi di Harlem, a New York. Proprio per via della sua vita sregolata venne imprigionato a soli vent’anni e condannato a dieci anni di carcere. Fu proprio nel penitenziario, nel 1948, che si convertì all’Islam.
Quando il periodo di detenzione terminò, iniziò ad avvicinare all’Islam numerosissime persone, tra cui il pugile Cassius Clay, che cambiò nome in Mohamed Ali. Grazie al suo indiscutibile carisma la comunità islamica si espanse a macchia d’olio. Molti afroamericani stanchi di subire vessazioni dai bianchi aderirono.
Tuttavia i suoi sforzi per tutelare i diritti dei neri finirono tragicamente il 14 Febbraio 1965, quando sette colpi di pistola lo stroncarono all’età di soli trentanove anni.
A differenza dell’altro caposaldo del movimento per i pari diritti Martin Luther King, Malcolm X fu sicuramente più belligerante e violento verbalmente. Preferì una forma di messaggio più aggressivo, salvo poi tornare sui suoi passi nell’ultimo periodo della sua vita. La linea politica dura lo portò spesso allo scontro con l’ala più democratica del popolo afroamericano, più propenso ad una politica di integrazione.
Tuttavia molti suoi discorsi e la tenacia con cui si batté per tutta la sua vita sono ancora vividi nella mente di molti americani, e non solo. Un personaggio controverso, che ha segnato decenni di cambiamento nella vita di molte persone.
Andrea Pastore