
Sta per iniziare un’altra settimana di arrivi nelle nostre sale cinematografiche. Tra i film da vedere, abbiamo scelto “Maleficent- La signora del male”, il live action della Disney sequel di “Maleficent” e il nuovo film di Francois Ozon, che ha conquistato Berlino, “Grazie a Dio”
Maleficent: il ritorno della strega Malefica
Il 17 ottobre arriverà finalmente nelle sale cinematografiche italiane “Maleficent- La signora del male”, l’atteso sequel di “Maleficent”. A vestire nuovamente i panni della strega Malefica, colei che ha lanciato il sortilegio della “Bella Addormentata del bosco” ci sarà la bellissima Angelina Jolie. Accanto a lei la sensualissima Michel Pfeiffer, nel ruolo della regina Ingrith. “I protagonisti del film sono uomini e donne forti; Aurora, Malefica e la Regina Ingrith sono donne potenti anche se in maniera diversa, è ora che la dolcezza sia vista come la forza di una donna.”, ha detto Angelina Jolie durante la presentazione del film a Roma.
Al centro del film lo scontro tra uomini e fate in cui è forte il confronto tra diversità e integrazione. ”Il messaggio dell’inclusione è importantissimo perché la nuova generazione è sempre più connessa e lo sarà sempre di più. Viviamo in un tempo in cui assistiamo a un rinascere dell’odio e delle divisioni e molti hanno successo politicamente concentrandosi su queste diversità”, ha dichiarato Angelina Jolie. Un tema che rende questo film di fantasia quanto mai attuale visti i drammatici avvenimenti della guerra turca contro i Curdi.
Grazie a Dio: Francois Ozon colpisce le coscienze
Dopo aver conquistato l’Orso d’argento a Berlino, arriva nelle sale italiane, il discusso film “Grazie a Dio” di Francois Ozon, E’ il racconto dello scandalo delle molestie sessuali subite da giovani boyscout francesi, tra il 1986 e il 1991, da padre Preynat, taciute dell’arcivescovo di Lione Philippe Barbarin, che è stato condannato in primo grado.
Un film controverso in cui, a suo dire, Francois Ozon mette al centro la fragilità maschile.”Grazie a Dio non è un film sulla pedofilia e sulla chiesa, ma sulla fragilità maschile, sulle vittime di Preynat e sui loro rapporti familiari”, ha spiegato il regista francese alla presentazione del suo film all’Istituto Francese – Centro Culturale San Luigi a Roma. Un lungometraggio che ha portato Ozon, per realizzarlo, a compiere una vera e propria indagine giornalistica sul caso Preynat, in cui si è imbattuto nella storia dei protagonisti del film. Di essi non ha voluto cambiare nei nomi e nei terribili eventi che li hanno colpiti per loro rispetto.