Quando pensiamo all’impressionismo la nostra mente corre subito alla Francia. Monet, Renoir, Degas, sono solo i più noti esponenti di questa corrente pittorica del XIX secolo. Anche la musica ha avuto una corrente impressionista, e i suoi principali esponenti sono certamente Debussy e Ravel. Non molti sanno che l’impressionismo si è diffuso all’esterno della Francia, per approdare anche in Spagna. Qui, tra il 1876 e il 1946, è vissuto Manuel De Falla, di cui oggi ricorre l’anniversario della morte.

La vita di Manuel De Falla

Iniziati gli studi musicale a Cadice, dove era nato, Manuel De Falla rivelò un talento musicale precoce. Così precoce da permettergli di trasferirsi a Madrid, per compiere studi avanzati di composizione. Numerosi premi e riconoscimenti costellano questi primi anni. Una svolta nella sua carriera avviene durante un lungo soggiorno in Francia, dove conosce Debussy e Ravel, che proprio nei primi anni del Secolo stavano lavorando ad alcuni dei loro capolavori. 

In un certo senso patrono della chitarra, complice il virtuoso Andrés Segovia, Manuel De Falla diede un forte impulso alla letteratura per questo strumento, fondendo un certo accademismo con la musica popolare spagnola. Dopo il colpo di stato di Francisco Franco, poiché oppositore del regime, De Falla emigrò in Argentina, dove restò fino alla morte, nel 1946.

Manuel De Falla. Photo Credits: web
Manuel De Falla. Photo Credits: web

La musica “colta” dello stravagante compositore spagnolo

Come accennavamo prima il lavoro musicale di De Falla si articola nel mescolare elementi accademici e popolari. Lo dimostrano diverse sue opere, tra cui il Concerto per clavicembalo e cinque strumenti, di cui consigliamo l’ascolto. Come d’altro canto la scelta stessa di sfruttare la chitarra, strumento simbolo della musica popolare spagnola, per produrre musica di stampo impressionista, dunque “colta”. 

Il suo lavoro con altri artisti spagnoli è decisamente interessante: il suo El sombrero de tres picos, ad esempio, chiamò in causa Pablo Picasso come scenografo. Tra gli ascolti che ci sembrano più interessanti per avvicinarsi alla musica di Manuel De Falla questo brano è senz’altro presente. Ma consigliamo anche El amor brujo, specialmente nella versione per pianoforte solo, e la Fantasia Bètica, sempre per pianoforte. Oggi, che ricordiamo la morte di Manuel De Falla, ci sentiamo proprio di dire che il suo lavoro è uno dei più significativi nel panorama musicale spagnolo del Novecento. Per questo motivo ne consigliamo davvero un approfondimento attento, sia biografico che musicale.

Umberto Turchi

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