Vi ricordate Manuel De Peppe? Ebbene, quel ragazzo (oggi uomo) ha fatto parte di una delle band più iconiche degli anni 80/90: i Bee Hive, la riproposizione in carne ed ossa del gruppo che fece sognare tantissimi bambini nella serie animata “Kiss me Licia“. Ma che fine ha fatto il milanese? Oggi vive a New York, negli Stati Uniti, e continua a percorrere la strada della musica: è, infatti, un cantautore ed arrangiatore ma anche attore.

Un uomo poliedrico al quale dobbiamo anche la paternità della riunione dei Bee Hive che, dopo tanti anni, sono tornati ad infuocare il cuore dei fans che non li hanno mai dimenticati. Facciamo un salto nel passato con lui volgendo, anche, un occhio verso il futuro.

L’intervista a Manuel De Peppe, il Matt dei Bee Hive nella serie tv dedicata a “Kiss me Licia”

Tra passato, presente e futuro, ecco la nostra intervista a Manuel De Peppe, uno dei componenti dei Bee Hive ed attore nelle prime due stagioni del telefilm che traeva spunto dalla serie animata chiamata Kiss me Licia, vero e proprio successo dell’animazione internazionale.

Bee Hive Reunion con Manuel De Peppe
Bee Hive Reunion

Ciao Manuel, come stai vivendo questa situazione legata al Coronavirus?

“Ciao Francesco, ciao Andrea! Come sapete, io vivo da circa 17 anni negli USA, più precisamente nello Stato di New York. Come avrete sentito dalle news, anche qui la situazione non era delle migliori. Ora, sembra ci sia un pelo di ripresa anche se non è cosi in altri Stati come Florida, Oregon, California e Colorado dove i casi stanno aumentando. Anche per noi musicisti è stato un danno: tutte le produzioni si sono fermate, così come gli spettacoli e molto altro. Me ne sono saltati parecchi. Comunque, avendo lo studio in casa, ho approfittato per scrivere nuovo materiale. Vivendo fuori città, sul mare e con un giardino a disposizione, abbiamo avuto la possibilità, io ed i miei figli, di ‘uscire’ pur rimanendo in casa”.

Come è nata questa reunion dei Bee Hive?

“Come ho raccontato in diverse interviste, gli albori furono a fine 2005, quando mi accorsi di quanto fossero popolari e ancora richiesti i Bee Hive, quindi essendo appunto il mio lavoro fare il produttore e arrangiatore, proposi agli amici Pasquale Finicelli, Sebastian Harrison e Luciano De Marini di ricreare la band chiamandola “Bee Hive Reunion”. Abbiamo aggiunto un bassista nuovo, Tony, che già collaborava con me da diversi anni. Proposi la cosa anche ad Enzo Draghi ma alla fine scelse di non farne parte…”

Vi aspettavate quel successo con i Bee Hive?

“Sapevamo della popolarità ma non pensavamo fosse così grande. La conferma fu nel 2008 quando partì ufficialmente il progetto ‘Reunion’ con la prima apparizione in pubblico in un mini concerto semi acustico. Fummo gli ospiti d’onore al Telefilm Festival in Piazza Liberty a Milano, dove sembrava che gli anni ’80 non fossero mai passati. C’era la piazza gremita e dovettero intervenire i vigili per farci allontanare con le auto a fine concerto. Stessa cosa alla prima ospitata TV come ‘Bee Hive Reunion’ a Roma, durante la trasmissione ‘Festa Italiana’ su Rai 1 dove ci dedicarono tre blocchi di trasmissione. Fu un successo: riuscimmo a raggiungere uno share altissimo durante esibizione ed intervista. Fuori dagli studi RAI, in via Teulada, trovammo una folla di fans ad aspettarci. Senza dimenticare i concerti: il più bello al PalabRescia: fu sold out…”

Qual è la cosa più bella che ti lega alla band?

“Beh, senza dubbio l’amicizia, la stima e rispetto reciproco e vi assicuro che non è semplice la convivenza nelle band. Per il progetto, ho messo la band a lavorare sodo e si sono visti i risultati”.

Manuel De Peppe
Manuel De Peppe

È stato difficile girare le prime stagioni del telefilm?

“Lavoravamo molte ore al giorno. Per me specialmente, ai tempi ero sedicenne, finire gli studi non fu semplicissimo: utilizzai le classi speciali perché non combaciavano gli orari scolastici con quelli di lavorazione agli studi di Cologno. In più, frequentavo il CTA (Centro Teatro Attivo di Milano), dove mi sono formato professionalmente. Se a tutto questo aggiungete anche la popolarità tra i teenegers…”

Che rapporto avevi con Cristina D’Avena e gli altri membri del cast?

“Quando giri una serie tv, vivi ogni giorno con colleghi e si crea una grande famiglia, ma non solo tra attori: anche con i vari membri della troupe, produttori e via discorrendo. Con Cristina c’era un ottimo rapporto e andai spesso anche a San Lazzaro a festeggiare compleanni vari”.

Quanto sei rimasto legato al personaggio di Matt?

“Matt è stato il mio debutto da attore e musicista. Dopo quell’esperienza con i Bee Hive, lasciai il telefilm dedicato a ‘Kiss me Licia’ alla fine secondo stagione per interpretare, come co protagonista, la parte di Gabriele in ‘Don Tonino’, un’altra serie Fininvest divenuta cult. Il personaggio di Matt è rimasto nel cuore di moltissimi fans…”

Don Tonino Manuel De Peppe
I tempi di ‘Don Tonino’

Ancora oggi moltissimi fans vi adorano: che rapporto avete con loro?

“Noi abbiamo grande rispetto per loro, ci seguono da trentacinque anni e oggi che sono adulti, hanno passato la loro passione anche ai loro figli. Ciò significa che la nostra TV e la nostra musica ha lasciato un messaggio positivo. Abbiamo diversi fans, diventati poi famosi negli anni, che hanno iniziato ad avvicinarsi alla musica seguendo noi nei telefilm. Ricordo tempo fa: c’era una foto del cantante dei Negramaro che si trovava nella stessa sala prove di Milano dove avevamo provato noi. Era in ginocchio davanti al nostro poster. La cosa ci lusinga tantissimo e se dopo tutto questo tempo abbiamo ancora milioni di fans e’ incredibile”.

Tra i tanti lavori fatti, qual è quello a cui sei più affezionato?

“Beh, diciamo che in ‘Don Tonino’ ho avuto una parte completamente diversa da Matt. Lì c’erano tante scene drammatiche che mi ha permesso di crescere. Quella serie mi portò a vincere l’Oscar dei giovani in Campidoglio nel 1990 come rivelazione dell’anno. Con la musica, ogni cosa ha una sua storia. Dal mio debutto come solista con l’amatissima sigla ‘Tutti in campo con Lotti’, che è uscita nuovamente in versione 2020 in duetto con l’amico Stefano Bersola, a ‘Il mondo siamo noi’, il mio debutto pop, col quale partecipai al ‘Nuovo Cantagiro 1990’ su Rai 2 per finire agli ultimi singoli usciti in Canada e USA e alle varie, grosse, collaborazioni. Poi ho scritto anche una marea di musiche per spot famose per la TV e Italiana come Tamagochy, Push Pop, Polaretti e una marea di altri jingles”.

Attore, arrangiatore, compositore e producer, in quale veste ti sei trovato più a tuo agio nella tua carriera?

“Come attore, ora, ho voglia di tornare a recitare e sto lavorando qui negli USA ad alcuni progetti nuovi, anche nelle vesti di autore e potrebbe essere l’occasione per tornare a recitare, magari realizzando anche un mio sogno nel cassetto: debuttare come regista. Per quanto riguarda la musica, l’amo a 360 gradi, sia davanti al microfono, che dietro ad un piano, che alla batteria o in studio alle prese con un mixer…”

Quale sarà il futuro di Manuel e dei suoi Bee Hive Reunion?

“Prima di tutto, speriamo torni tutto alla normalità. Questa emergenza pazzesca e surreale che ha coinvolto tutti noi. Personalmente, come vi dicevo, ho diversi progetti in pentola e in fase di sviluppo, mentre coi Bee Hive Reunion si vedrà. Come abbiamo detto in tante interviste, le proposte sono tantissime per concerti e ospitate, ma vivendo in parti del mondo diverse, non è semplice far coincidere gli impegni di tutti e poter venire nello stesso periodo in Italia. Ma mai dire mai. Continuate a seguirmi, comunque, sulle pagine ufficiali su Facebook, dove spesso organizziamo dirette streaming. Grazie tutti per la grande e lunga stima e mi raccomando: non smettete mai di rincorrere i sogni, perché prima o poi si stancheranno di scappare”.

ANDREA MARI & FRANCESCO NUCCITELLI

Seguici su Metropolitan Magazine