Marcell Jacobs è l’uomo più veloce del mondo: primo italiano a vincere l’oro olimpico nei 100 metri, durante Tokyo 2020 a fare il tifo per lui c’era tutta la nazione e, in prima fila, l’amatissima mamma Viviana Masini con cui l’atleta 26enne è cresciuto fin da piccolo a Desenzano del Garda.
Viviana Masini ha avuto altri figli oltre al ventiseienne campione olimpico a Tokyo 2020. Lo si desume dalle sue parole subito dopo il trionfo di Jacobs:
La vita di Marcell è stata un grande sacrificio. È vissuto senza padre e gli ho fatto da papà e mamma. Ha superato tante difficoltà e ora si merita tutto. Avevo buone sensazioni dopo che avevo trascorso un mese con lui e i suoi fratelli a Tenerife. Da quel periodo sono cambiati i suoi progetti ed è arrivato alla vittoria all’Olimpiade.
Marcell Jacbos ha vinto l’oro olimpico nei 100 metri a Tokyo 2020 stabilendo un nuovo record – 9”80 – che lo rende ufficialmente l’uomo più veloce del mondo superando di un soffio perfino Usain Bolt. La mamma Viviana, sua prima fan, racconta come il campione sia frutto del suo amore con un ex militare dell’Us Army:
Marcell è nato quando io avevo 18 anni e il papà 20, ci siamo dovuti trasferire in America, poi il padre è stato mandato in Corea quando nostro aveva un anno, gli ho dovuto fare da padre e madre, ha avuto anche problemi fisici da piccolo
Viviana Masini, mamma del campione Marcell Jacobs, non accetta i sospetti che la stampa estera ha tentato di gettare sul figlio. “A lui, il beneficio del dubbio, all’atletica no”, la formula trovata dal Washington Post per evocare ombre. Ma lei, che allo sport lo ha introdotto e ha posto le prime regole, non ci sta: “Figuriamoci, mio figlio non ha mai toccato niente. E mai lo toccherà. So benissimo i rischi che si corrono. Li so perché li ho corsi anch’io. Da giovane ho fatto body building, e ho esagerato. Esagerato con integratori e proteine, tutta roba legale. Ma da quel momento non ho più voluto saperne”, afferma al Corriere del Veneto.
Perfino la palestra a casa di Marcell Jacobs è stata a lungo tabù.
“Ha cominciato a frequentarle, per fare pesistica, solo a vent’anni. Prima gliel’ho apertamente vietato: non volevo che sfruttasse, o sforzasse, eccessivamente il suo corpo. Il mondo è pieno di giovani promesse che a 16 anni sembravano capaci di tutto e poi sono scomparse”.
Che la sua performance sia stata incredibile è indubbio. “Ho visto cosa può fare mio figlio, capisco lo stupore, ma il suo crescendo, per quanto eccezionale, è stato graduale”, dice. I controlli antidoping, d’altronde, ci sono sempre stati.
“Marcell è nelle Fiamme Oro — ricorda la madre — un gruppo sportivo dove c’è il rigore più assoluto. E non si è mai negato a un controllo antidoping. Sa benissimo cosa sono i wherabouts (le comunicazioni del luogo dove ci si trova per consentire un eventuale controllo a sorpresa, ndr) sa benissimo cosa vuol dire essere svegliati alle 6 del mattino…”.