Fate largo, arriva sua maestà. Già, perché considerando gli ultimi due anni la velocità sembra avere un unico padrone sul suo trono ed è Marcell Jacobs. Dopo una serie interminabile di infortuni, il velocista italiano è sceso in pista per gli Europei, determinato a trionfare nei 100m e così effettivamente sono andati i giochi. Se qualcuno ritiene che il trono sia da condividere con Fred Kerley a livello mondiale, forse è solo per una buona dose di sfortuna, ma già l’anno prossimo si potrà nuovamente provare a risolvere una disputa che a Tokyo ci ha visto vincitori.

Marcell Jacobs campione europeo dei 100m

Jacobs
Jacobs d’oro sui 100m a Monaco – Foto di Giancarlo Colombo/FIDAL

Ieri doveva essere il suo giorno e così è stato. Marcell Jacobs è sceso in pista prima per disputare la semifinale e poi, diciamolo francamente, per andare a prendersi l’oro. Il suo ritorno in pista però era avvolto nella nebbia. Era nuovamente pronto a gareggiare o lo spettro degli infortuni si sarebbe manifestato nuovamente? Per risolvere ogni dubbio è stato necessario aspettare fino al suo primo piazzamento sui blocchi.

Così verso le 20 la semifinale l’ha corsa e stravinta, lanciando delle piacevolissime sensazioni. Il cronometro si è fermato con un 10”00, ma lo stesso Jacobs si è quasi letteralmente piantato una quindicina di metri prima del traguardo. Essendo certo del passaggio del turno non ha voluto spingere oltre, altrimenti sarebbe potuto anche arrivare un tempo decisamente di livello. L’oro è sembrato fin da subito a portata di mano dunque, sebbene si sia presentato in finale con diversi tapes sul polpaccio sinistro. Qualche piccola contrattura, dirà lui nell’intervista post gara, che per fortuna non gli ha impedito di correre in 9”95 e trionfare davanti ai due britannici Hughes e Azu.

Una stagione travagliata

Quella di Jacobs è stata senza dubbio una stagione travagliata, nonostante a livello indoor si fosse aperta nel migliore dei modi. A Belgrado infatti, l’azzurro si era laureato campione del mondo sui 60m, superando di un ciglio Christian Coleman, per capirci il detentore del record mondiale sulla distanza con 6”34. Poi prima una gastroenterite, che ha impedito al campione olimpico di gareggiare a Nairobi, dopodiché tutta una serie di infortuni a causa dei quali ha potuto gareggiare solo agli italiani assoluti.

Sebbene ai campionati tricolori avesse trionfato, si era visto fin da subito quanto fosse in un certo senso pesante la sua azione di corsa. Da lì è scattato il suo essere in dubbio per i mondiali di Eugene. In Oregon però lo sprinter si era presentato lo stesso correndo la sua batteria e ottenendo la qualificazione alle semifinali. Ma a livello fisico ancora qualcosa non andava e quindi aveva deciso di fermarsi nuovamente per potersi concentrare sugli Europei. Strategia che si è rivelata vincente in definitiva e appuntamento ai mondiali outdoor semplicemente rinviato al prossimo anno, quando i campionati si svolgeranno a Budapest.

Kerley vorrebbe il trono per sé

Chi vuol provare a scalzare l’azzurro dal suo trono è il fresco primatista mondiale Fred Kerley, che a Eugene ha vinto con il tempo di 9”86. I due tra l’altro si sarebbero dovuti confrontare anche in una tappa di Diamond League a Roma, lo scorso 9 giugno, che Jacobs però non corse per via dei suoi problemi fisici. Resta dunque questo dualismo che in definitiva non può che far bene ad entrambi, spingendoli costantemente alla ricerca di nuovi miglioramenti. Quel che però appare insindacabile è che al momento, all’appuntamento più importante in quel di Tokyo, l’inno che risuonò fu quello di Mameli.

Occhi puntati dunque per il prossimo confronto tra i due, che sono pronti a regalare una sfida di altissimo livello.

Maria Laura Scifo – Twitter

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