Il racconto è di Marco Belviso, udinese già animatore de Il Corsaro della Sera e de Il Perbenista. Nel suo curriculum anche il ruolo di -ormai ex- coordinatore regionale dell’associazione “Il mondo al contrario”, del Generale Vannacci. Era responsabile del Nord-Est (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige ed Emilia-Romagna). Belviso ha denunciato «un’aggressione squadrista»: nella giornata del 22 ha presentato una querela a tre esponenti del suo ex movimento. Il presidente nazionale Fabio Filomeni, il segretario Bruno Spataro e il tesoriere Gianluca Priolo. Sono i fondatori, insieme a Norberto De Angelis, del gruppo politico di Vannacci che il 23 novembre debutterà a Grosseto.

Cosa ha raccontato Marco Belviso

Lo stesso Belviso a rivelato a La Stampa di aver ricevuto una telefonata da Filomeni. “Pensavo volesse un chiarimento su alcune questioni sulle quali avevamo posizioni diverse. Invece dopo venti minuti ha citofonato ed è salito insieme agli altri due. Io per educazione li ho fatti accomodare, ma subito si sono comportati in modo sgarbato. Hanno rifiutato una birra, sono rimasti in piedi e pretendevano invece che fossi io a sedermi. Volevano che sottoscrivessi un verbale di espulsione datato Mestre, dove probabilmente si erano ritrovati prima di venire da me dato che uno arriva dalla Toscana, uno dalla Calabria e l’altro da Torino. Per fortuna un amico ha suonato il campanello, facendoli allontanare velocemente a bordo dell’auto nera che li aspettava con il motore acceso”. Tutto sarebbe partito dopo un’intervista di Belviso al Tempo.

La vicenda si è conclusa con la sua espulsione. “Prima di cacciarmi, hanno provato a dirmi che dovevo scegliere fra il giornalismo, che è il lavoro con il quale mi guadagno da vivere, e la militanza nel Mondo al Contrario. Le mie amicizie e le mie relazioni li impensierivano. E poi trattano l’associazione come una Srl”. Filomeni era pronto a replicare: “La lettera del Comitato di Gestione, consegnata al signor Belviso e dallo stesso resa pubblica, è già eloquente sulle motivazioni della sua espulsione dal Comitato. Del quale ad oggi non ne fa più parte e non può parlare a nome dello stesso. Se questo signore persiste nell’esprimersi in termini lesivi dell’onorabilità del Comitato o dei suoi appartenenti ci vedremo costretti a rivolgerci nelle sedi opportune”.

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