Margaret Mitchell, il grande romanzo americano e il racconto tramandato

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Di Stefano Delle Cave

Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Faremo un viaggio in Usa nella prima metà del 900′. Parleremo di guerra di secessione, di uno straordinario romanzo e di un racconto inedito. Abbiamo dedicato questa puntata a Margaret Mitchell e alle sue opere.

“Scarlett O’Hara non era bella, ma gli uomini che ne subivano il fascino, come i gemelli Tarleton, di rado se ne rendevano conto”

Questo è l’incipit di uno dei più grandi successi letterari di tutti i tempi. Si tratta delle prime righe di “Via col vento”, il romanzo che fece entrare Margaret Mitchell nella leggenda. Questo libro contò 180.000 copie vendute in quattro settimane rimanendo in testa alle classifiche per 2 anni. Nel 1937 la Mitchell vinse il premio Pulitzer mentre 2 anni dopo fu la volta della celebre trasposizione cinematografica di Victor Fleming.

Via col vento, il capolavoro di Margaret Mitchell

Margaret Mitchell, fonte Reading Through History

Quando “Via col vento” fu pubblicato Margaret Mitchell non fu esente dal ricevere alcune critiche. La celebre scrittrice venne accusata di rievocare un mondo ormai scomparso e cancellato dalla guerra di secessione. In realtà quello della Mitchell è un potente affresco melodrammatico dove accanto alle vicende dei protagonisti emerge la tragica realtà di una guerra fratricida. Diviso tra la nostalgia e la cruda realtà di ogni giorno “Via col vento” può essere inteso anche come una critica alla moderna società americana nata dalla vittoria nordista.

L’isola in fondo al mare, il racconto inedito della Mitchell

Per molto tempo si è creduto che “Via col vento” fosse l’unica opera esistente della Mitchell dopo che quest’ultima nel suo testamento chiese di distruggere la sua produzione letteraria. Nel 1995 però fu consegnato al “Road to Tara Museum” un racconto inedito della Mitchell custodito su due quaderni dall’amico d’infanzia Henri Love Angel a cui era stato regalato. In questo racconto, intitolato “L’isola in fondo al mare” e scritto a soli sedici anni, ci sono tutte le tematiche e le premesse che avrebbero reso famosa la Mitchell vent’anni più tardi.

Stefano Delle Cave