Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Prendiamo il nostro aereo e dalla Germania rientriamo in Italia. Abbiamo dedicato la puntata di oggi ad una grande poetessa italiana. Una donna più volte candidata al premio Nobel per la Letteratura. Una donna che con i suoi versi ha segnato la cultura del nostro paese. Abbiamo dedicato la puntata di oggi a Maria Luisa Spaziani e alla sua grande poesia.

Maria Luisa Spaziani, la volpe di Montale

Maria Luisa Spaziani si fece conoscere già da giovanissima nel panorama letterario italiano dirigendo la rivista letteraria Il Dado dove ospitò grandi autori dell’epoca come Pratolini e Saba. Una particolare influenza sulla sua cultura e i suoi versi la ebbe anche Proust e la letteratura francese insieme ad un altro grande poeta della sua epoca come Eugenio Montale. Tra la Spaziani e il grande poeta italiano vi fu un affettuosissima amicizia, quasi un amore mai sbocciato, tanto che Montale le dedicò la poesia “La volpe”, nome con cui affettuosamente chiamava Maria Luisa Spaziani.

Un altro grande fattore che influenzò la poesia della Spaziani fu senza dubbio l’insegnamento del francese alle superiori. Il contatto con i giovani studenti la spinse ad andare avanti con le sue poesie dopo le sue prime pubblicazioni. Con le raccolte successive vincerà un premio Viareggio per la sua poesia che resterà per sempre impressa nell’immaginario culturale italiano. Versi che continuerà a scrivere fino alla sua morte a 91 anni.

Intervista a Maria Luisa Spaziani, fonte youtube.com

La poetica della memoria e dell’amore

Sin dalle sue prime raccolte poetiche come “Le acque del sabato” e “Luna Lombarda” traspare l’elemento più importante della poesia di Maria Luisa Spaziani: La memoria. La sua esperienza di vita tra Torino, Messina e Roma segnerà molto i suoi versi. Parole che connotano un linguaggio semplice, ricercato e mai ampolloso dove si notano appieno le tracce dell’inconscio della grande poetessa e del suo vissuto. Una poesia dove viene trattato nel suo significato più nobile e lirico l’amore. Una riflessione sempre più complessa che si esprimerà via via in forma più discorsiva abbandonando lo stile iniziale più epigrammatico.

Lo si può ovviamente notare nelle raccolte poetiche successive come “Transito con catene” e “Geometria del disordine” con cui vinse il premio Viareggio. È l’inizio di una fase in cui Maria Luisa Spaziani arriverà a sperimentare forme di linguaggio più complesse. Nel 1990 esce infatti il poema “Giovanna D’Arco”. Un personaggio storico che da sempre interessava la Spaziani e che sarà occasione dell’uso di uno stile più fabuloso e popolaresco.

Stefano Delle Cave