Biagio Antonacci e Marianna Morandi sono stati insieme dal 1993 al 2002 e hanno avuto due figli, Paolo e Giovanni. In una recente intervista al Corriere della Sera, il cantautore di Rozzano ha parlato della sua relazione con la figlia di Morandi: “Il mio più grande senso di colpa? Quando ho deciso di non vivere più nella stessa casa con la madre dei miei primi due figli. Provavo un grande senso di colpa per i figli. A volte chi rimane male non rema a favore, ma poi il tempo vince, l’amore vince”.
Biagio Antonacci e Marianna Morandi non sono mai convolati a nozze come aveva precisato il cantante in occasione di un’intervista a Vanity Fair: “Non sono mai stato sposato. Ho fatto due figli con una donna, Marianna, con la quale non condividevo nemmeno la residenza scritta sui documenti poi mi sono separato da lei”.
Nonostante la fine della loro storia d’amore, Biagio Antonacci e Marianna Morandi hanno mantenuto un rapporto sereno, per il bene dei figli Paolo e Giovanni: “Abbiamo sempre tenuto due punti fermi: mettere i figli al centro, preservandoli, e cercare di essere sereni anche nella separazione. La stima reciproca tra ex compagni è fondamentale, perché si porta dietro la fiducia: Marianna sa che non avrei mai esposto i nostri figli a persone non per bene, e io so lo stesso di lei. Se ci fosse stata della gelosia tra di noi sarebbe stato complicato, ma non c’è stata: lasciare liberi è un gesto d’amore che ti torna indietro. A me è successo, e adesso i nostri figli sanno accogliere tutti senza diffidenza”, ha detto il cantante a Vanity Fair. Oggi Biagio Antonacci è legato a Paola Cardinale, da cui ha avuto il terzo figlio, Carlo, nato nel dicembre 2021, quando l’artista aveva 58 anni.
Biagio Antonacci si racconta a 360 gradi. In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, il musicista di Rozzano ha ripercorso le tappe della sua carriera e della sua vita privata, svelando aneddoti e dettagli inediti. Origini umili per quello che è poi diventato una delle star più luminose del panorama della musica italiana. “La più grande soddisfazione della mia vita è stata quando ho visto mio padre parcheggiare la macchina in un garage vero, nel box sotto casa: mi sono sentito Springsteen. Ho pensato: ma allora sono un figo anche io”, ha ricordato a proposito dell’infanzia e dell’adolescenza passata nella periferia di Milano, un contesto per nulla idilliaco