Musica

Intervista a Mariapia: “Volevo essere come Dave Grohl”

All’improvviso, da Alife, comune in provincia di Caserta, spunta Mariapia.Circondata dalle belle campagne verdi, lontane dal caos della città capoluogo, Maria Pia De Lellis (vero nome di mariapia) si definisce una cantautrice, nonostante questo termine sia cambiato inevitabilmente nel corso degli anni.

Osa, immagina e propone un netto distacco dalle credenze musicali del momento. Quelle, ad esempio, di non fermarci a contemplare immobili i soliti monumenti del cantautorato italiano, ma di guardare avanti verso nuovi lidi. Bella sfida, questa. Necessaria e arrogante, come qualsiasi elemento imprevisto quando entra in contatto con un mondo complesso come quello musical nazionale.

mariapia – photocredits: Emanuela Vallo ©

L’intervista di Metropolitan Magazine a mariapia: Essere cantautrice nel 2020.

Noi di Metropolitan Magazine, armati di tastiera e curiosità, abbiamo intervistato mariapia via mail. Uno scambio non solo musicale, ma anche di fermezze e di convinzioni oltre che di opinioni.

MM: Mariapia, sei una cantautrice nata nel 2000. Immagino che tu conosca la grande tradizione italiana dei cantautori. Molti dei più rinomati oggi sono nati intorno agli anni ’40. Cosa significa per te “essere una cantautrice” a soli 20 anni nel 2020? Ha ancora senso questa definizione?

Mariapia: “Il cantautorato è sempre esistito e non andrà a morire. Il cantautore è un artista che scrive i suoi brani, e che abbia successo o meno non cambia la sua natura. Un cantautore è tale anche senza esibire i propri lavori a un pubblico. Nel corso degli anni, tutto il mondo che circola intorno al cantautorato è cambiato, cambia di continuo in realtà. Credo che non possiamo avere ancora come unici riferimenti De André e Dalla. Il tempo non mente, non fa sconti, tutto si è evoluto come il nostro sistema. L’unica cosa che non cambia è il principio di comporre una canzone solo per il piacere di farlo.

MM: Informandomi su di te, ho scoperto che sei cresciuta a pane e rock, toccando le sue innumerevoli sfumature (dal grunge dei Nirvana al funk rock dei Red Hot Chili Peppers). Cosa hai appreso da quelle influenze?

Mariapia: “Ho appreso molto da questo genere, posso dire di esserci nata assieme. La vera riscoperta però, è arrivata durante il periodo dell’adolescenza, quando ho ricominciato ad amarlo. Ascoltavo, ascolto tutt’oggi, molta musica diversa, ma quel genere mi ha lasciato molto in eredità. Da lì è nata la mia passione per la musica: Volevo essere come Dave Grohl nei Nirvana. Poi la mia sensibilità si è evoluta in un altro modo“.

Un sentimento di affetto verso i suoi primi ascolti, mariapia lo dimostra in modo naturale rievocando musicisti così spiazzanti a cominciare dai Nirvana. Dai garages pieni di grunge, giungeva una nuova era della lunga storia del rock e dei suoi figli. Memorie impresse nella visione di un insieme che mariapia non accettava.

mariapia – Via te è su Youtube dal 6 Aprile 2020

Mariapia: “…Senza questa musica a ispirarmi, forse non avrei mai capito di voler creare qualcosa di mio, di voler dare voce a me stessa e raccontare, con delle parole, le mie emozioni e la mia visione di un insieme nel quale non mi sentivo rispecchiata.”

Mariapia tra vintage e videoclips: “La musica saprà come curarci.”

Via te“, primo singolo uscito il 6 Marzo di quest’anno, però è nata grazie alle contaminazioni indie di cui tu lei è affezionata. Spiega che queste preferenze musicali, il rock e l’indie nei tuoi brani, si congiungono perfettamente poichè entrambi sono sinonimo di libertà. Libertà di sperimentazione se visioniamo i suoi videoclips, così grezzi da essere rare sequenze di calma e mood feels like home. Vedere “Un giorno migliore” e credere in ciò. Il suo secondo brano, la porta a scrivere righe come: “Il tempo che ti ha lasciato la mano è andato lontano/siamo cresciuti con un fiore nell’asfalto bagnato…” E sul suo canale youtube ci sono le versioni dei due brani in audio 8D.

mariapia – Un giorno migliore su Youtube dal 31 Luglio 2020

MM: I tuoi videoclips, compreso quello di “Un giorno migliore”, sono montati in maniera davvero originale e creativa, pur senza strumenti sofisticati. A parte dirci come nasce una tua canzone, come realizza un videoclip “a là Maria Pia”?

Maria pia: “Le mie canzoni sono sempre nate per caso, ma soprattutto per necessità, senza forzature. Se ho qualcosa da esprimere, lo scrivo. Altrimenti nemmeno ci provo. I videoclips sono tutti originali. I miei preferiti sono quelli che hanno qualche sfumatura di antico, o di floreale. Penso si noti che mi piacciono le cose vintage, è una mia passione, la ostento e credo non mi abbandonerà mai.”

MM: Parliamo del futuro: è un periodo incerto e tremendo quello che viviamo. Oltre che cambiata, come la vedi la musica tra 10 anni?

Mariapia: “Sicuramente spero che tutto finisca presto. Ma tutte le cose brutte portano ispirazione e cambiamento. E la musica saprà curarci. Penso che sarà una musica nuova, almeno lo spero, con tanto coraggio dentro.

mariapia - photocredits: Emanuela Vallo ©
mariapia – photocredits: Emanuela Vallo ©

MM: Invece come ti vedi tu tra 10 anni?

mariapia: “Spero di vedermi cresciuta. Sarò diversa… chissà come! Spero in un’evoluzione  del tutto positiva. Spero di poter diffondere la mia musica il più possibile e di poter avere il privilegio di accompagnare le persone anche nei momenti bui, di emozionarle. E soprattutto spero di raggiungere tutti gli obiettivi che mi sarò prefissata.”

Una sfida, quindi, che parte distante dal punto nevralgico della provincia, ma promette lo stesso battaglia. Su Youtube ha un nome scritto in piccolo, così come tanti della scena indie/alternative usano fare. Ha una personalità nuova in questa scena che già ha pubblicato due lavori estremamente interessanti per la cura nei dettagli e la loro conseguente esplosione. Indie, sicuramente dall’atteggiamento. Rock, se consideriamo la presenza della voce. I videoclips sono autentici esperimenti di un vintage rivitalizzato dagli anni che corrono.

Intervista a cura di Gianrenzo Orbassano per Metropolitan Magazine.it

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