
L’artista Marina Abramović, pioniera della performance art, torna in Italia con “The Kitchen. Homage to Saint Therese”, ciclo di video esposto alla Pinacoteca Ambrosiana dal 18 ottobre al 31 dicembre.
Dopo il recente restauro, la Cripta di San Sepolcro, nella Pinacoteca Ambrosiana di Milano, ospita l’arte contemporanea di Marina Abramović, regina della performance art.
L’artista approda a Milano dopo il successo della sua esposizione al Palazzo Strozzi di Firenze, con un set di tre video. Si tratta di tre performance del 2009 nell’ex convento di La Laboral a Gijón, un tempo dedicato alla cura degli orfani.
In questa cornice, Marina Abramović ha esplorato diversi livelli di riflessione che hanno incrociato elementi biografici, mistici ed etici. Il fulcro delle tre performance è la figura di Santa Teresa D’Avila, ma l’argomento di partenza si ibrida con istanze autobiografiche e riflessioni personali.
Un bizzarro punto di contatto tra la Abramović e la santa è il legame con gli spazi della cucina. Teresa D’Avila, infatti, vi avrebbe avuto un’esperienza mistica, mentre per Marina Abramović era il luogo dove leggeva il futuro nei fondi di caffè con la nonna.
Il percorso espositivo sarà aperto il 18 ottobre 2019 e rimarrà fino al 31 dicembre nella Sala dell’Area del Foro della Cripta di San Sepolcro.
Oltre a mostrare questa interessante serie di performance, la mostra, organizzata da Casa Testori e Gruppo Milano Card, offre un’occasione di vedere i locali della Cripta dopo il restauro.
Il biglietto della mostra è di 9 euro ed è visitabile dalle 17 alle 20 dal Martedì al Venerdì e dalle 16 alle 20 il Sabato e la Domenica. Lunedì la cripta è chiusa.
L’artista

Marina Abramović è un’artista serba, naturalizzata statunitense, classe 1946. La sua arte si compone di performance che indagano i limiti del corpo e della mente. Tra i molti riconoscimenti che ha ricevuto, il Leone d’Oro di Venezia per l’edizione del 1997.