È un Massimiliano Allegri molto soddisfatto quello che si è presentato ai microfoni della stampa dopo la qualificazione alla finale di Coppa Italia della sua Juventus contro la Fiorentina del dirimpettaio Vincenzo Italiano. Una vittoria che spalanca le porte dell’ultimo atto romano alla Vecchia Signora che andrà a contendere il titolo ai rivali dell’Inter.
Le parole di Massimiliano Allegri
“I ragazzi hanno fatto una partita tecnica e fisica, con Danilo, Zakaria, Rabiot, che sta crescendo nella lettura delle situazioni come sul gol con Bernardeschi che aveva dato una gran palla. Vanno fatti i complimenti, arrivare in finale era un obiettivo e venivamo da tre giorni pesanti per le critiche post Bologna. Non era facile, contro una Fiorentina che crea grossi pericoli, e invece siamo stati bravi a fare una buona fase difensiva. Dovevamo fare il secondo gol nel primo tempo, abbiamo avuto diverse occasioni, ma va bene. Il calcio è questo. La cosa più bella è che abbiamo vinto da squadra, chi è entrato ha fatto bene, chi ha giocato dall’inizio anche. Volevamo arrivare in finale. Ora va messa da parte la Coppa, dobbiamo recuperare energie: a un certo punto mi sono girato e non c’era nessuno da mettere, sono quattro mesi che giocano sempre gli stessi“.
“Quarto posto? Il calendario è difficile. Se resterò il prossimo anno? Anche nei prossimi tre, non solo per il prossimo. Qui devi lottare sempre per vincere. A me dispiace aver perso con l’Inter: quella partita ha deciso il campionato. È divertente. Lapo Elkann è uno dei primi tifosi, lo sento spesso e l’ho sentito anche oggi ed è normale che quando la Juve non vince tutti ci rimangono male, io in primis. Chi è alla Juventus deve lottare sempre per vincere, mi girano che non siamo in lotta per il titolo a quattro-cinque partite dalla fine. L’anno prossimo non dobbiamo mollare un centimetro, non si può sempre vincere ma nemmeno sempre perdere. Con il Bologna non abbiamo vinto nonostante tante palle gol, stasera abbiamo fatto una bella fase difensiva che da un po’ ci mancava. Oggi i è dato da fare, è arrivato alla Juventus da tre mesi, è un po’ in calo perché ha sprecato tanto. All’inizio andava sempre forte, giocando ogni tre giorni. Deve stare sereno, ha 22 anni, è forte ma gli manca esperienza come è normale. Gli serve di trovare equilibrio mentale e rimanere tranquillo, ma è un passaggio che farà nei mesi e negli anni per arrivare alla maturazione giusta“.
Seguici su Metropolitan Magazine