La fedeltà è una dura prova, un duro ostacolo, purtroppo facilmente sormontabile, che la vita inevitabilmente ti pone. E’ un fattore morale che si ripresenta sotto diverse sfaccettature, tra le quali, la più consona è relativa alla relazione amorosa. “Gli infedeli” è la difficoltà della fedeltà.
“Gli infedeli” con un cast di ottimi traditori.
“Les infideles” diretto da Dujardin, Hazanavicius, Bercot, Cavayè, Lellouche e Lartigau, dalla palese taratura francese è la fonte ispiratrice del nuovo film di Stefano Mordini, “Gli infedeli” appunto. Il film prodotto e lanciato su Netflix è la versione e visione all’italiana del concetto di tradimento e di infedeltà che tanto dilaniano miriadi e miriadi di coppie. Disponibile sul suddetto sito dal 15 luglio, il film, non è certamente privo di un degno trio di fedigraghi coniugali.
Riccardo Scamarcio è attore feticcio di Stefano Mordini che ha diretto l’attore pugliese in “Pericle il nero” e ne “Il testimone invisibile”.
Il film si rifà alla maniera della beneamata e celeberrima commedia all’italiana di suddividere il film in episodi, i quali, evidentemente, raccontano le avventure adultere di tre uomini che vedranno crollare la loro condotta dongiovannesca di fronte ai rispettivi congiunti. I manigoldi sono Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea e Massimiliano Gallo, le compagne Laura Chiatti, Valentina Cervi, Marina Fois arricchiti da Euridice Axen e Alessia Giuliani. Un parterres di donne baluarde della fedeltà e vittime della stessa.
Stefano Mordini alla prima commedia rischia subito il confronto con il degno operato dei cugini francesi. Dujardin contro Scamarcio, Lellouche contro Mastandrea. Italia, Francia. Speriamo in un pareggio.
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