Mathilde Blind, la grande poesia femminista e la teoria dell’evoluzione

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Di Stefano Delle Cave

Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Faremo un viaggio alla fine dell’800′ alla scoperta di un’autrice che ha segnato il suo tempo. Parleremo di femminismo, di New Woman e di darwinismo. Abbiamo dedicato la puntata di oggi a Mathilde Blind e alle sue opere

“Non la libertà ma il dovere è la condizione dell’esistenza”

Questa è una frase che immediatamente ci fa entrare nella vita di una donna impegnata, emancipata e fiera come Mathilde Blind. Stiamo parlando di una delle principali autrici di quella corrente femminista che Henry James chiamò nei suoi libri New Woman. È la donna nuova, libera e indipendente che si batte per il cambiamento di una società, come quelle della fine dell’800′, ancora troppo maschilista. Un ideale che la Blind ha seguito fino in fondo nelle sue opere saggistiche e poetiche come “The Heather on Fire: A Tale of the Highland Clearances” e “Canzoni poetiche”. Con i suoi scritti è stata riconosciuta come un’ audace femminista capace di scrivere anche poesie sessualmente sovversive. Ad essa si univa una filosofia antiteologica che le comportò non poche critiche

Mathilde Blind e “The Ascent of Man”

Mathilde Blind, fonte twitter.com

Il poema più famoso di Mathilde Blind è senza dubbio “The Ascent of Man” che è la riposta dell’autrice al diffondersi delle teorie darwiniste sull’evoluzione dell’uomo. Esso è diviso in tre parti di cui nella prima intitolata “Chaunts of Life” viene tracciata la linea evolutiva dell’uomo. Una storia che va dall’inizio della vita e della materia inorganica alla ferocia primitiva e alla civiltà. Il tutto raccontando anche lo sviluppo dell’anima umana attraverso quel passaggio che dal mondo dei miti e degli dei porta al cristianesimo. La seconda parte invece si intitola “The Pilgrim Soul” e riguarda un’allegoria della civiltà moderna da cui traspare il duro contrasto tra la ricchezza e la povertà e l’emarginazione dell’amore simboleggiato da un bambino nudo e infreddolito.

Nell’ultima , “The Leading of Sorrow” è l’autrice stessa accompagnata da un fantasma a scoprire l‘universalità del dolore e della morte a causa della continue guerre nel mondo animale. È la risposta più dura, controversa e totalmente opposta alle teorie di Darwin con grande spazio ad un forte pessimismo su dolore e miseria che avrebbe condizionato negativamente l’evoluzione delle specie.

Stefano Delle Cave

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