In mattinata il Presidente della Repubblica ha affidato alla Casellati un mandato esplorativo di 48 ore. Obiettivo: sondare le possibilità di un’intesa tra centrodestra e Movimento 5 Stelle. Il primo giro è andato a vuoto, domani ne è previsto un secondo. In caso di fallimento il Partito Democratico potrebbe rientrare in partita.

Dopo più di un mese di stallo, stamane Mattarella ha deciso di affidare un mandato esplorativo alla Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il suo compito terminerà venerdì, quando riferirà riguardo l’esistenza di uno spazio comune tra centrodestra e M5S. Nel pomeriggio il primo tentativo della Presidente del Senato è andato a vuoto.

Di Maio ribadisce il no a Berlusconi «il centrodestra è un artifizio» e lancia un ultimatum a Salvini: «ha l’occasione per prendere consapevolezza e coscienza del fatto che le uniche forze in grado di dialogare e firmare un contratto di governo sono M5s e la Lega e dico a Salvini che di tempo non c’è più, decida entro questa settimana il paese non può aspettare»

Secca la replica del leader leghista, impegnato in un evento elettorale in Molise: «Non vedo dove sia il rispetto del voto degli italiani: il secondo arrivato che impone le regole del gioco al primo, lui vuole comandare».

Da parte sua, Berlusconi, è apparso misurato: «Di Maio ha tacciato la nostra coalizione di artificialità. Una cosa assurda, noi siamo insieme da anni, abbiamo governato per nove anni, governiamo insieme in importanti regioni e partecipiamo a elezioni regionali. Abbiamo approvato lo stesso programma. I nostri parlamentari sono stati eletti con il voto dei nostri elettori. Questa è una coalizione che non può essere definita non realistica, artificiale. Avendo appreso queste notizie, non abbiamo potuto far altro che mantenere la nostra posizione». Ha aggiunto poi: «Noi non abbiamo messo veti su nessuno, il veto viene dai Cinque stelle. Abbiamo casomai insistito che essendo la coalizione del centrodestra quella vincente, spetta a lei indicare il presidente del Consiglio. Abbiamo le nostre idee su come uscire da questa impasse, ma non è questo il momento di esprimerle».

In ultimo la delegazione di Fratelli d’Italia, con Giorgia Meloni che ha ribadito la compattezza della coalizione. Talmente compatta che domani, nell’altro giro di consultazioni previste, i tre leader si presenteranno insieme dalla Casellati.

Sull’Aventino, intanto.

Dall’altra parte il Partito Democratico plaude la scelta di Mattarella, con l’auspicio – dichiarato da diversi esponenti – che questa mossa possa portare Lega e Movimento 5 Stelle a scoprire le carte. Tuttavia i Dem potrebbero rientrare in partita, qualora il tentativo della Casellati dovesse andare a vuoto. Qualche piccolo spiraglio di apertura al dialogo è già arrivato. A rompere gli indugi è stato il segretario reggente Maurizio Martina che, nella giornata di ieri, ha lanciato tre proposte su Facebook.

  • POVERTÀ. Allargare il Reddito di Inclusione per azzerare la povertà assoluta in tre anni e potenziare le azioni contro la povertà educativa;
  • FAMIGLIE. Introdurre l’assegno universale per le famiglie con figli, la carta dei servizi per l’infanzia e nuovi strumenti di welfare a favore dell’occupazione femminile, per ridurre le diseguaglianze e sostenere il reddito dei ceti medi;
  • LAVORO. Introdurre il salario minimo legale, combattere il dumping salariale dei contratti pirata anche valorizzando il Patto per la Fabbrica promosso dalle parti sociali. Tagliare ancora il carico fiscale sul costo del lavoro a tempo indeterminato per favorire assunzioni stabili con priorità a donne e giovani, norme per la parità di retribuzione dei generi.

Gli scenari di un esecutivo possibile restano tutti aperti.