Tanti anni sono passati da quel primo raduno di Pontida nell’ormai lontano 1990 quando, per la prima volta, i membri della neonata Lega-Nord si riunirono sul celebre prato di Pontida per onorare l’antico giuramento di Federico I Barbarossa che portò alla nascita della Lega Lombarda.
E tante cose sono cambiate, a partire dal leader del movimento, non più Umberto Bossi ma Matteo Salvini che ne ha, in parte, anche modificato i connotati, a partire dagli obiettivi, primo tra tutti l’abbandono del progetto padanista

Ecco che, 27 anni dopo, il Raduno di Pontida si è tenuto anche quest’anno e, come sempre, ha visto la partecipazione dei membri della Lega Nord e dei rappresentanti di piccoli partiti autonomisti. Per la prima volta, però, il fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi, non ha preso la parola, affidata esclusivamente all’attuale Segretario del Carroccio Matteo Salvini, forse per evitare contestazioni e fischi a seguito della recente vicenda giudiziaria che ha visto sequestrare preventivamente i conti del partito a causa del processo che ha coinvolto proprio Umberto Bossi e l’ex tesoriere Francesco Belsito.
«È il segnale che devo andarmene via…Sono abbastanza arrabbiato» – ha affermato Umberto Bossi, evidentemente amareggiato, ai microfoni di chi è riuscito a intervistarlo.

Ma quale è il futuro della Lega Nord alla vigilia delle imminenti elezioni politiche?

Innegabilmente la Lega Nord ha ricevuto molti consensi negli ultimi tempi, complice il malcontento che le ultime legislature hanno ingenerato nella popolazione. Per questo non è fantasioso pensare ad un membro della Lega come candidato alla Presidenza del Consiglio ma tutto dipenderà da come la destra si presenterà all’appuntamento, unita con un solo candidato (in questo caso l’influenza di Silvio Berlusconi difficilmente permetterebbe di portare un candidato della Lega Nord) o autonomamente.
Sull’alleanza con Forza Italia Salvini non ha detto molto ma ha parlato chiaro: «non voglio più vedere i poltronari di professione alla Alfano, sia chiaro a Berlusconi e alleati».

Umberto Bossi al primo raduno della Lega Nord a Pontida del 1990 (Photo Credits: Ansa)

Il programma della lega Nord è semplice 

Nel caso in cui la Lega Nord riuscisse a salire al Governo, Matteo Salvini ha affermato alla presenza dei membri del partito che gli obiettivi futuri saranno:

  • Riformare le leggi emanate dagli ultimi governi (soprattutto la Legge Fornero, il “Jobs Act”, la legge sui vaccini e quella sulla “Buona Scuola”);
  • “Lasciare mani libere alle forze dell’ordine”: per ripristinare pulizia e sicurezza le forze dell’ordine godranno di più ampi poteri e finanziamenti (chi sbaglia sarà però duramente sanzionato);
  • Cancellare l’eventuale “Legge Fiano” e la già esistente “Legge Mancino”, poichè «le idee non si processano; queste cose si facevano in Unione sovietica. Fanno queste leggi, fanno il processo al ventennio e poi si comportano come il regime degli anni Venti che imbavagliava gli oppositori»;
  • Modificare in meglio l’idea di Europa: «Daremo l’ultima possibilità all’Europa per cambiare e sia chiaro, mai la Turchia in questa Europa».

Tra i tanti presenti alla manifestazione vi era anche Francesco Toti il quale ha preferito essere sul pratone di Pontida invece che all’evento che si stava tenendo a Fiuggi, organizzato dal Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani , al quale vi erano tutti i principali esponenti di Forza Italia, tra cui anche Silvio Berlusconi.
La presenza di Toti non è però casuale e non è segnale di crisi tra il Presidente della Liguria e il suo partito, tutt’altro. Toti ha deciso di presenziare al Raduno di Pontida in qualità di potenziale futuro leader di Forza Italia, per mandare un segnale chiaro alla Lega Nord, ossia che i buoni rapporti tra i due partiti non si romperanno ma, anzi, si dovrà lavorare ancora di più per una destra coesa e compatta. «Io faccio il pontiere e tengo insieme l’alleanza» – ha affermato Toti.

Intanto a Fiuggi si teneva l’evento “L’Italia e l’Europa che vogliamo”, organizzato da Antonio Tajani, momento fondamentale per fare il punto della situazione

Alla sua sesta edizione, come sempre organizzata dall’attuale Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, da sempre uno dei fedelissimi di Silvio Berlusconi, l’evento “L’Italia e l’Europa che vogliamo” ha dato l’occasione per tracciare quanto fatto fino ad ora e dare il via alla campagna elettorale per le elezioni presidenziali.

Di nuovo in forma e tornato prepotentemente in politica, il fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi ha chiarito cosa intende fare nei prossimi mesi: sicuramente parteciperà alla campagna elettorale attivamente, come candidato o meno, a seconda della sentenza (se arriverà) della Corte di Strasburgo che potrebbe riabilitarlo come anche estrometterlo per sempre.
«La sinistra è in crisi ovunque e i populisti, ma rispetto il popolo e li chiamo ribellisti, non hanno vinto mai. Ci troviamo davanti a un anno importante, in cui tra regionali e politiche si deciderà il futuro dell’Italia» – ha affermato Silvio Berlusconi subito dopo aver preso la parola, tra le grida della platea che lo inneggiavano.

Silvio Berlusconi a Fiuggi in occasione dell’evento “L’Italia e l’Europa che vogliamo” (Immagine dal Web)

«La nostra democrazia è stata condizionata da cinque colpi di Stato negli ultimi venti anni, quando un governo eletto è stato sostituito con governi che nessuno ha mai eletto – sottolinea Berlusconi -. Questi colpi di Stato li abbiamo subiti, con l’assurdo allontanamento del suo leader dal Parlamento».

E su cosa fare se Forza Italia salisse al Governo Berlusconi ha le idee chiare: meno tasse, più lavoro e garantire la pensione alle mamme. Inoltre anche la “flat-tax” è una buona idea, un punto di incontro con la Lega.
Anche Berlusconi come Matteo Salvini ha qualcosa da dire su questa Europa che va cambiata: «Solo se l’Europa cambia, se avrà una sua politica estera e di difesa comune, potrà sedersi da pari a pari con gli altri partner mondiali […] L’Europa deve diventare un faro di pace e di democrazia per tutto il mondo».

E sulla candidatura di Di Maio alle presidenziali…

Berlusconi riesce poi anche a togliersi qualche sassolino dalla scarpa, non lasciando al silenzio le critiche al Pd ma soprattutto al Movimento 5 Stelle e  al suo candidato alla Presidenza del Consiglio Luigi Di Maio, fresco di tale investitura: «Ieri il M5S ha indicato come candidato un giovane che mi sembra una meteorina della politica, che viene bene in tv ma non porta alcun bagaglio per gli italiani. Non si fa campagna elettorale con l’età. Per fare il Presidente del Consiglio bisogna avere potere decisionale, grande esperienza».

Su un eventuale accordo con la Lega Berlusconi non si fa trovare impreparato, ribadendo che è aperto alla possibilità di correre insieme per le prossime elezioni con un centro destra unito ma: «Alla Lega dico che avremo sempre rispetto per le loro idee, ma sappia che il centrodestra l’abbiamo fatto noi e abbiamo sempre avuto il leader per realizzare il programma».

Lorenzo Maria Lucarelli