Il 22 giugno inizierà il per molti studenti il fatidico e temuto esame di Maturità che rappresenta una pietra miliare nella vita di ognuno. Quest’anno l’esame dopo due anni di versione pandemica torna ad essere sia scritto che orale in presenza salvo comprovate esigenze. Coloro che dovranno sostenere gli esami saranno studenti che provengono da tre anni segnati da pandemia e Dad. Elementi che hanno generato diversi disagi ai quali si aggiungono i problemi cronici della scuola.
Maturità, il disagio degli studenti
“Il ritorno a scuola infatti non è stato facile e, almeno per quanto mi riguarda, inizialmente è stato difficile riprendere il ritmo tra spiegazioni, compiti e interrogazioni. Quest’ultimo anno è stato ancora più difficile perché da un lato siamo tornati alla normalità e dall’altro ci siamo trascinati dietro un anno di pandemia che ci ha distrutti scolasticamente parlando“. È una dichiarazione di una studente che dovrà tenere quest’anno la maturità. Un’esperienza ed una prova importante per la vita di tutti che gli studenti di oggi si trovano ad affrontare dopo la Dad.
Un periodo che li ha visti completamente stravolgere le loro abitudini e i loro metodo di studio cercando di non perdere un periodo importante per la loro formazione . Questo nonostante i diversi disagi vissuti ancor di più da chi una connessione stabile non l’aveva e non poteva permettersela e da chi presenta ritardi e problemi d’apprendimento. Ragazzi che hanno dovuto tornare ad una normalità che avevano dimenticato e che hanno fatto fatica a riprendere.
Anzi sono scesi in piazza chiedendo un cambiamento e scagliandosi contro il Ministro Bianchi che quest’anno ha ripristinato le prove scritte che saranno 2 non tenendo conto, a loro dire, dei due anni difficili di pandemia. Un sistema che però da un lato stabilito nuovamente dei criteri di ammissione e di bocciatura. Un modo questo per superare i due anni pandemici soft ed introdurre rse un maggior valore a quella maturità che negli anni scorsi aveva fatto parlare di se per l’alto numero di promossi e di volti alti.
I disagi della scuola
Con la pandemia inoltre si sono acuti i problemi cronici della scuola come il precariato e l’inefficienza di molte strutture scolastiche che lentamente si sono adeguate per un complesso rientro in sicurezza. Problemi molto gravi spesso riversatisi non solo sui presidi che hanno dovuto fare i conti la difficile assegnazione di nuove cattedre, la mancanza di fondi e la totale e complessa riorganizzazione imposta dalla pandemia. Difficoltà che erroneamente sono infatti finite anche sugli insegnati bastonati per il loro lavoro nonostante l’impegno costante manifestato anche con la Dad. Un fatto che ha stravolto i loro metodi d’insegnamento in un periodo considerato troppo drasticamente da alcuni come perso per gli studenti.
Difficoltà che sono emerse anche con la Maturità per cui, a un mese dall’inizio degli esami, come segnalato da Repubblica, mancavano il 15% dei presidenti e delle commissioni. A questo si aggiunge la diatriba chiusa solo giovedì sul indossare o meno la mascherina durante gli esami. Dopo settimane di polemiche il 16 giugno è arrivata infatti una nota del Ministero dell’istruzione dopo le decisioni prese dal Consiglio dei Ministri e dal ministero della Sanità. In base ad essa non è più obbligatorio l’uso delle mascherine durante la Maturità e l’esame di terza media a meno che non si possa rispettare il distanziamento di un metro. Un segnale questo, insieme alle due prove scritte, di un lento e difficile ritorno ad una normalità dove si spera la scuola torni davvero ad acquisire un ruolo centrale nella nostra società.
Stefano Delle Cave