Un attacco attribuito a Israele avrebbe colpito milizie filoiraniane nella zona di Sayyidah Zaynab, a sud di Damasco, in Siria, provocando almeno due morti. Lo riferisce la tv satellitare al-Arabiya, che cita l’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti nel Paese arabo. Sul suo sito web l’Osservatorio riferisce di forti esplosioni all’alba di oggi a causa di “attacchi aerei israeliani” con “diversi missili” lanciati contro un sito degli Hezbollah libanesi (storicamente sostenuti dall’Iran) e contro un’area lungo la strada per l’aeroporto di Damasco.
È l’ “ottavo attacco contro il territorio siriano” da inizio anno, secondo le notizie dell’Osservatorio. La notizia arriva dopo che ieri ufficiali Usa hanno confermato alla Cbs l’approvazione di piani per una serie di raid, nell’arco di giorni, contro obiettivi in Iraq e Siria, compresi personale e strutture iraniane. Una risposta agli attacchi con droni e razzi contro le forze Usa nella regione dopo che domenica scorsa tre militari americani sono morti in un attacco con un drone che ha colpito un avamposto, la ‘Tower 22’, in Giordania, vicino al confine con la Siria. Ieri la tv israeliana Kan riferiva che l’Iran starebbe riducendo la presenza in Siria di ufficiali di alto grado dei Guardiani della Rivoluzione nel contesto di una decisione che implicherebbe di fare maggiore affidamento sulle milizie sciite locali. La Siria ha spesso denunciato nelle ultime settimane raid attribuiti a Israele, in cui sono rimasti uccisi anche uomini dei Pasdaran iraniani. “Non inizieremo alcuna guerra, ma se qualcuno vuole fare il prepotente, l’Iran gli darà una risposta forte”. Lo ha dichiarato in un discorso televisivo il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, dopo che ieri funzionari Usa hanno confermato alla Cbs che sono stati approvati piani per una serie di raid, nell’arco di giorni, contro obiettivi in Iraq e Siria, compresi personale e strutture iraniane, in risposta agli attacchi con droni e razzi contro le forze Usa nella regione. Nuovo colloquio telefonico tra il capo del Pentagono, Lloyd Austin, e il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant. Al centro della conversazione telefonica, ha reso noto il Dipartimento della Difesa, “il passaggio di Israele a operazioni a bassa intensità a Gaza, il sostegno per una soluzione diplomatica lungo il confine tra Israele e Libano e la stabilità in Cisgiordania”. Austin ha anche insistito sull'”importanza di garantire assistenza umanitaria senza interruzione a Gaza”. Gallant e Austin hanno anche parlato delle “minacce nella regione alle forze Usa” dopo che ieri il segretario alla Difesa Usa ha confermato che “risponderemo nei tempi e luoghi che sceglieremo” all’attacco in Giordania in cui domenica scorsa sono rimasti uccisi tre militari americani.