Giorgia Meloni ha annunciato in serata, sul suo profilo Twitter, una conferenza stampa prevista in mattinata alle ore 10 per discutere di un’“importante e coraggiosa manovra economica a sostegno dei cittadini”, con particolare riferimento ai redditi bassi e alle categorie in difficoltà.

Flat tax incrementale per gli autonomi e Opzione donna cambia: vediamo nel dettaglio cosa prevede la manovra

Giorgia Meloni

A seguito di un Consiglio dei ministri durato circa tre ore e mezzo e svoltosi in piena notte, sarebbe arrivato il varo per la manovra, che illustriamo nei suoi vari punti:

  • Iva ridotta per: prodotti per l’infanzia e assorbenti;
  • in arrivo la social card per l’acquisto dei prodotti di prima necessità per redditi bassi;
  • previsto un ricco pacchetto famiglia e un ritorno del contributo per le scuole paritarie;
  • scatta “quota 103” per le pensioni, l’innalzamento delle minime e il bonus per chi vuole restare al lavoro. La quota prevede 41 anni di contributi e 62 di età (soluzione “ponte” in attesa di una riforma più complessiva);
  • per gli autonomi è previsto un innalzamento della soglia della flat tax a 85 mila euro, introdotta anche come tassa incrementale fortemente voluta da FdI;
  • arrivano gli incentivi per favorire l’assunzione dei giovani, voluti da Forza Italia, per le aziende che assumono donne under36 e percettori del Reddito di cittadinanza;
  • si prevede anche una misura per bloccare l’automatismo, chiesta da Salvini, che da gennaio prevede un aumento delle multe;
  • “Opzione donna” rivisitata in base al numero dei figli e Ape sociale;
  • stretta al Reddito di cittadinanza, il quale si avvia verso l’abolizione;
  • taglio del cuneo fiscale fino a tre punti per i redditi più bassi che andrà interamente a favore dei lavoratori, ed inoltre sono previsti nel pacchetto “tregua fiscale”: la cancellazione delle cartelle fino a 1.000 euro e la rateizzazione dei pagamenti fiscali non effettuati nel 2022, senza aggravio di sanzioni e interessi per chi ha affrontato Covid-19, caro bollette e difficoltà economiche non versando le tasse;
  • tassa dal 25% al 35% per gli extraprofitti;
  • in arrivo poi: la razionalizzazione dei bonus edilizi e delle tax expenditure e “tassa bitcoin”;
  • infine aiuti per le Marche colpite dai gravi eventi del maltempo, con 400 milioni tra legge di bilancio e decreto allegato.

La prima manovra del governo Meloni mette in campo risorse pari a circa 35 miliardi, restando vicino alle fasce più deboli e alle famiglie ed, al contempo, riservandone due terzi all’emergenza energetica (21 miliardi già blindati). Per arginare il caro-energia si va dal potenziamento del bonus sociale ai crediti di imposta rafforzati per le imprese, attuando inoltre un ridimensionamento dello sconto sui carburanti (almeno nel mese di dicembre). Si valuta poi la possibilità di recuperare altre risorse (da 1,8 a 3 miliardi) tagliando la rivalutazione delle pensioni all’inflazione per gli assegni più alti. Da una nota del Ministero dell’Economia di Giancarlo Giorgetti, si apprende che si tratta di una manovra “prudente e realista” che tiene conto della situazione economica ma anche “sostenibile per la finanza pubblica”.

Si tratta evidentemente di una manovra che tenta anche di compattare la maggioranza, tramite misure che vadano incontro alle richieste dei diversi partiti.

Le tensioni nella maggioranza

La maggioranza non nasconde malumori nei confronti di alcuni nodi previsti della manovra, in particolare il Reddito di cittadinanza, in quanto l’ipotesi di una immediata cancellazione del beneficio già dall’1 gennaio, appare per alcuni troppo radicale: l’idea prevalente è quindi quella di sottrarlo solo agli “occupabili”. Il sostegno viene lasciato per otto mesi, anziché 12; ma dal 2024 si volta pagina con una riforma complessiva.

Serena Pala

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