La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si dice “assolutamente” ottimista per quanto riguarda il Pnrr e che l’Italia centrerà i propri obiettivi. Nell’intervista sul Corriere della Sera, la premier parla di un cambio passo sulla questione migranti da parte dell’Unione europea e affronta i temi attuali dell’Italia, parlando del Mes e del salario minimo. “Basta allarmismo” sostiene.
Giorgia Meloni: “Totale cambio passo per l’Ue”
La premier ha parlato in un’intervista con Corriere della Sera delle questioni più recenti che interessano l’Italia. Sulla questione migranti, Meloni sostiene che l’Unione europea ha fatto un “totale cambio di passo”. Bisogna investire sulla stabilità del Nord Africa e prevenire le partenze. Questo, per la Meloni, è un “primario interesse italiano e finalmente una priorità europea”. “Il Patto migrazione e asilo va avanti”, ma “vendere questo accordo come una soluzione efficace è sbagliato: la mia priorità è fermare i flussi illegali prima che partano e stroncare il traffico di esseri umani”.
Pnrr: “basta tafazzismo”
Per quanto riguarda il Pnrr, la Meloni non si mostra preoccupata. Sostiene che siamo vicinissimi all’obiettivo e lavoriamo senza sosta alla rimodulazione del Piano e alla presentazione del Repower Eu. Questo può succedere soprattutto se “smettiamo di fare allarmismo su una questione strategica per la nazione intera e che, nella migliore tradizione dei Tafazzi d’Italia, viene strumentalizzata per attaccare il governo”. Sul Mes invece la premier ritiene poi essere “contrario all’interesse nazionale accelerare la ratifica del trattato di riforma del Mes mentre il governo è impegnato nel negoziato decisivo per la modifica del Patto di stabilità e il completamento dell’Unione bancaria. Se abbiamo presentato una questione sospensiva alla richiesta delle opposizioni di ratifica immediata è perché questi strumenti vanno visti insieme. Chi oggi chiede la ratifica non sta facendo l’interesse italiano”.
Caso Santachè e salario minimo
La presidente del Consiglio si dice “Non preoccupata” per la vicenda che interessa Daniela Santanché: il ministro del Turismo “sta lavorando molto bene e i risultati lo dimostrano. Ha deciso di riferire in Aula per spiegare al meglio la sua posizione. Una scelta di trasparenza e serietà che non era scontata e dimostra la sua buonafede”. Per quanto riguarda il salario minimo invece, la premier si dice “non convinta” che un cambiamento possa arrivare con la legge e “l’approccio del governo va nella direzione di favorire una contrattazione collettiva sempre più virtuosa, investire sul welfare aziendale, agire su agevolazioni fiscali e contributive, stimolare i rinnovi contrattuali”.
Giulia Simonetti
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