Mercy, il nuovo fumetto di Mirka Andolfo, è stato presentato in anteprima al Lucca Comics 2019 dalla Panini Comics. Ecco qualche riflessione sul primo numero di Mercy, La Dama, il Gelo e il Diavolo, tra trama, tematiche e disegni.
Mercy di Mirka Andolfo, un fumetto su cui è stata fatta tanta pubblicità, è stato presentato in anteprima al Lucca Comics & Games 2019. Ho avuto la fortuna di poterlo acquistare in fiera e questo articolo rappresenta una prima analisi della miniserie di tre volumi firmata dalla celebre fumettista.
Mercy: La Dama, il Gelo e il Diavolo di Mirka Andolfo, il primo numero di Mercy
La miniserie Mercy sarà composta da tre numeri, e sembra che Mirka Andolfo abbia deciso di passare a un’opera più dark rispetto al suo solito. Anche in questo caso ritornano i temi cari all’autrice, una parte dei quali abbiamo già visto all’interno della sua opera Contronatura.
- Mercy di Mirka Andolfo e il ruolo della donna nella società.
- Il tema della maternità in Mercy di Mirka Andolfo.
- Mercy di Mirka Andolfo, tra antropocene e ambientalismo.
- il tema del diverso e dell’inclusione in Mercy di Mirka Andolfo.
Mirka Andolfo e il ruolo della donna nella società nel suo Mercy
Anche in questo caso, già dal primo numero, ci troviamo di fronte a molti personaggi di sesso femminile che agiscono all’interno della storia. Per di più poi si intuisce come uno dei temi principali di tutta la miniserie sarà il ruolo della donna all’interno della società. Donne che commettono crimini, donne con una pessima nomea, ma che in qualche modo riescono sempre a prendersi il loro meritato posto al sole. Un posto al sole guadagnato tramite l’acquisizione di autorità in un mondo che sembra essere a loro totalmente ostile.
Mercy e il tema della maternità e del ruolo della madre nei fumetti dell’autrice
Abbiamo visto come per Mirka Andolfo il tema della maternità sia una costante quando si mette all’opera sulle sue creazioni più personali. Questo argomento era stato sviscerato in tutti i dettagli possibili anche in Contronatura. Nel primo numero di Mercy troveremo di nuovo questo elemento come protagonista. La maternità appare come relazione con i propri figli, sia nel suo essere una realtà presente che nel suo essere una realtà assente. E, verso la fine del volume, scopriremo anche la maternità con una valenza diversa e più legata ai sentimenti umani e ai ricordi.
Mercy, un fumetto che parla in qualche modo anche di antropocene e ambientalismo
Già dalla copertina, dove compare la protagonista con una serie di rampicanti che si sviluppano dal suo corpo, a me era venuto un sospetto. Nel primo numero non sono rivelati troppi elementi riguardo alla natura di molti personaggi, ma serpeggia per tutto il fumetto l’impressione di una “rivolta naturale”. Viviamo in un periodo in cui le istanze ambientaliste e la visione critica dell’antropocene la fanno da padroni.
Nel fumetto, tra riferimenti a nevi anticipate rispetto al solito e la visione di questi rampicanti dall’aspetto floreale che si insinuano nell’umano, si ha la sensazione di una rivincita della natura su un’umanità marcia. Se il tema sia o meno centrale all’interno della storia lo sapremo solo con gli altri due volumi, ma posso dire che per ora questo mi sembra presente, almeno da un punto di vista iconografico e archetipico.
Come in Contronatura, anche in questo caso Mirka Andolfo affronta il tema del diverso e dell’inclusione
Contronatura era stato il fumetto che per eccellenza affrontava il tema del diverso e dell’inclusione, e anche in questo caso sembra proprio che questo sarà un tema centrale. Già dal primo numero di Mercy infatti ci troviamo di fronte al tema del diverso e dell’inclusione in varie accezioni. L’atmosfera in cui la fumettista ci fa immergere è subito torbida, subito oscena, subito crudele. Gli attimi di gentilezza sono preziosi intermezzi che possono portare guai ben più grandi rispetto a quello che si può immaginare.
Un mondo in cui la gentilezza è penalizzata non può fare altro che concedere rispetto e autorità solo tramite punizioni esemplari ingiuste o giustificabili. C’è poi il diverso inteso in un senso più ancestrale, che si riconnette al tema della natura che si riprende una fetta di mondo in opposizione a un’umanità lercia e sporca. Un essere diversi in modo radicale, in modo totalmente estraneo anche al nostro essere umani, e che non si ha paura di mostrare come ramificazioni radicali dagli aspetti floreali, ma anche letali.
Disegni impeccabili che accompagnano la narrazione: Mirka Andolfo non si smentisce mai per tratto e scelta stilistica
Uno dei punti forti di Mirka Andolfo è sicuramente il disegno, è inutile girarci intorno. I suoi disegni sono sempre ben curati nella fattura e nei colori, cosa che fa la forza dei suoi fumetti. Quando la storia può avere dei dettagli zoppicanti, ecco che il disegno distrae il lettore riportandolo sulla retta via. In Mercy il disegno è di nuovo eccezionale, nonostante ci siano un paio di scene che ho trovato un po’ troppo confuse e che toglievano veramente tanto all’abilità della fumettista.
Il primo numero di Mercy, con un’ambientazione western dai tratti dark, fa venire voglia di acquistare il secondo volume
La lettura del primo numero di Mercy, La Dama, il Gelo e il Diavolo, fa obiettivamente venire voglia di acquistare il secondo volume appena uscirà. Non ci si pente in lacrime dell’acquisto appena fatto, ma anzi si pensa seriamente che la storia – un horror da ambientazione western – sia valida e meriti di essere seguita fino alla fine. La scelta di dare un’ambientazione western al fumetto poi è un qualcosa di particolare, ma che si allinea alle nuove istanze collettive sul genere. Non serve arrivare fino a Stephen King e alla sua saga de La Torre Nera per ritrovare il fascino del western, abbiamo realizzazioni più recenti come Westworld che hanno riportato alla ribalta certi immaginari.
L’ambientazione western è una di quelle su cui si può puntare facilmente, e il connetterla a delle tematiche più ecumeniche e mostruose penso sia vincente. Sono proprio curiosa di vedere come la storia si svilupperà e che piega prenderanno gli eventi, anche perché certi temi presenti nel fumetto sono obiettivamente già stati rimaneggiati in più occasioni nel corso del tempo. Il rischio che corre l’autrice è quello di cadere nel banale, ma sono curiosa di vedere come Mirka Andolfo sbroglierà la matassa.
Auguro a tutti una buona lettura, e vi invito a farmi sapere cosa ne pensate nei commenti!
di Eleonora D’Agostino
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