I genitori della piccola Denise Pipitone, scomparsa 18 anni fa, lanciano un accorato appello ritenendo che l’ex latitante e boss di Cosa Nostra – Matteo Messina Denaro – sappia dove si trovi Denise: “Siamo certi che lui sappia dove sia“.
Denise Pipitone, i genitori lanciano un appello a Messina Denaro
“Se è vero che Matteo Messina Denaro controllava tutta la provincia di Trapani, è impossibile che non sappia cosa sia accaduto a Mazara del Vallo, chi ha rapito nostra figlia, che non conosca i responsabili di un gran movimento ovunque di investigatori che sicuramente gli ha creato fastidio. Siamo stati sempre convinti di questo, non perché lo riteniamo responsabile direttamente del rapimento, ma perché non si muoveva una foglia senza che non lo sapesse”.
Questo il drammatico appello di Piera Maggio e Pietro Pulizzi al boss mafioso, recentemente arrestato dopo 30 anni di latitanza. I genitori di Denise Pipitone, la bambina rapita a Mazara del Vallo il 1° settembre 2004, sono convinti che Messina Denaro sappia qualcosa in merito alla scomparsa della piccola, avvenuta quasi 19 anni fa.
“Chiediamo di aiutarci a capire” – proseguono – “nel modo che riterrà più opportuno, dov’è Denise, come trovarla. Abbiamo provato tante strade per cercare ed essere di aiuto a nostra figlia, allora perché non percorrere anche questa… Dopo tutti gli accertamenti e le indagini del caso, Stato, magistrati, cortesemente chiedetegli dov’è nostra figlia”.
“Se solo rispondesse a questa domanda potremmo finalmente arrivare alla verità e mettere fine a questo calvario. Siamo consapevoli che la nostra richiesta sia qualcosa d’insolito, ma abbiamo tutto il diritto per farlo, fosse anche un miracolo”, aggiungono Piera e Pietro.
I genitori di Denise, a conclusione del proprio appello – lanciato nella speranza di poter mettere fine ad un calvario che dura da tanti, troppi anni – dichiarano: “Vogliamo pensare che l’ex latitante Matteo Messina Denaro sapendo che è molto malato potrebbe farci sapere, magari chissà, come gesto di redenzione verso tutti gli innocenti morti ammazzati, verso il piccolo Giuseppe di Matteo condannato a morte e sciolto nell’acido. Avremmo anche voluto incontrarlo, una volontà espressa da Pietro, ma sappiamo che non potrà mai esserci questa opportunità”.
Serena Pala
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