La procura chiede solo il rinvio a giudizio per falso a carico di Virginia Raggi. Richiesta l’archiviazione invece per l’accusa di abuso d’ufficio.
La procura di Roma ha chiesto l’archiviazione per la sindaca della capitale Virginia Raggi in merito all’accusa di abuso d’ufficio riguardo la nomina del suo capo segreteria politica Salvatore Romeo. Rimane invece in piedi l’accusa di falso per la nomina di Renato Marra, fratello del potente ex capo del personale Raffaele, alla direzione Turismo del comune.
L’accusa rimane comunque molto grave: la Raggi, secondo i pm, avrebbe dichiarato il falso poiché la nomina di Renato Marra non sarebbe stata una semplice “ratifica” di una decisione presa dall’assessore al turismo di Roma, bensì l’avallo di una richiesta ben precisa formulatale da Raffaele Marra, potente capo del personale, attualmente sotto processo per corruzione insieme al costruttore e immobiliarista Sergio Scarpellini.
In un lungo post su Facebook, la sindaca esprime tutta la sua soddisfazione per la notizia: «Apprendo con soddisfazione che, dopo mesi di fango mediatico su di me e sul MoVimento 5 Stelle, la Procura di Roma ha deciso di far cadere le accuse di abuso d’ufficio. Secondo i pm di Roma ho rispettato la legge nella scelta del capo della segreteria politica e del dirigente al dipartimento Turismo ed è stata chiesta l’archiviazione per ambedue le ipotesi di reato. Per la Procura ho seguito tutte le norme. Non ci sarebbe mai stata alcuna promozione che non doveva essere fatta come volevano far credere Pd e destra. Non avrei commesso alcun reato per la nomina di Salvatore Romeo: non c’è mai stato alcun ingiusto aumento dello stipendio. Un’accusa infamante riportata per mesi dai giornali e cavalcata dall’opposizione nel tentativo di screditare me ed il MoVimento 5 Stelle. Così come non ci sarebbe alcun abuso nella nomina di Renato Marra. Lo ripeto: ritengo di aver agito secondo la legge. Dopo mesi di indagine, lo attesta la stessa magistratura inquirente. Per mesi i media mi hanno fatta passare per una criminale, ora devono chiedere scusa a me e ai cittadini romani. E sono convinta che presto sarà fatta chiarezza anche sull’accusa di falso ideologico. Abbiamo sempre avuto grande fiducia nella magistratura e continueremo ad averne».
Anche Beppe Grillo ha commentato in maniera positiva l’evoluzione delle vicende giudiziarie della sindaca Raggi. Tuttavia, rimane sempre quell’ombra che non si è ancora diradata. L’ombra, cioè, di un sindaco che sia stata condizionata nelle sue scelte da uno di quei poteri forti che i 5 Stelle hanno sempre detto di voler combattere strenuamente.
Lorenzo Spizzirri