Torna la nostra rubrica sulle peggiori scelte al Draft degli ultimi anni, oggi vi raccontiamo di uno dei più promettenti centri degli anni 2000, tanto da essere paragonato ad Hakeem Olajuwon per fisico e provenienza, questa è la storia di Michael Olowokandi.
Il College e la parentesi Virtus
Michael Olowokandi è nato il 3 Aprile del 1975, in un momento complicato nella storia del paese africano. Fino al 1974 infatti il paese subiva continuamente colpi di stato ed era soggetto a frequenti guerre civili. Nel 1975 però un colpo di stato senza spargimento di sangue portò il paese ad instaurare un governo civile. Dopo qualche anno Michael si trasferisce in Inghilterra e successivamente negli Stati Uniti. Arriva in California all’età di venti anni e si iscrive alla University of Pacific. Si mette subito in mostra per le sue qualità fisiche, tanto da attirare l’attenzione delle franchigie NBA. Nel giro di pochi mesi diventa il prospetto numero uno del Draft 1998 e i Los Angeles Clippers sono i “fortunati”a farlo firmare. Il 1998 però, è il famoso anno del lock-out in NBA, ovvero ci sono problemi tra la lega e l’associazione dei giocatori. La stagione dunque comincia a Febbraio, Michael decide quindi di andare a giocare questi tre mesi in Italia, alla Virtus Bologna. Purtroppo giocherà solamente tre partite senza lasciare un segno nel cuore dei tifosi bolognesi.
L’avventura NBA
Dopo i tre mesi italiani, torna finalmente negli Stati Uniti, a Los Angeles, sponda Clippers. Le aspettative per questo gigante sono molto alte, considerato uno dei migliori giovani non solo del college ma dell’intero panorama cestistico. L’impatto di Michael con il mondo NBA è a dir poco disastroso, numerosi infortuni lo tengono fuori dal campo. Gioca la sua miglior stagione nel 2002/2003, viaggiando ad una media di 12 punti e 9 rimbalzi. A fine stagione i Clippers non gli rinnovano il contratto e così Michael deve guardarsi attorno. Gli unici ad offrirgli un contratto sono i Minnesota Timberwolves che stavano cercando di costruire una squadra da titolo attorno a Kevin Garnett. Tre anni di contratto a 16 milioni di dollari, quasi il minimo salariale, ma dopo due anni e mezzo termina l’avventura nel Minnesota. Nel 2005 i Celtics si assicurano le sue prestazioni per un anno, ma Michael gioca solamente 24 partite registrando 2 punti e 2 rimbalzi di media a partita. A fine stagione Boston non gli rinnova il contratto e torna free agent, nessuno però a questo punto vuole offrirgli un contratto. Decide quindi di ritirarsi a 32 anni, senza aver lasciato bei ricordi nella mente dei tifosi, rimarrà come una delle peggiori scelte al Draft della storia.
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