Mi sono presa un po’ di tempo per parlare di The Midnight Gospel, e questo tempo me lo sono presa con coscienza. Raramente mi capita di trovare una serie tv, animata o meno, che mi permetta di mettere a frutto i miei studi e i miei strumenti del mestiere. The Midnight Gospel infatti, serie animata ideata da Pendleton Ward (Adventure Time) e Charles Duncan Trussell, diventa un calderone di spunti che mostrano varie sfaccettature dell’umanità nel tentativo di dare una spiegazione o un significato alla vita. Tra prese di posizione futili e ferme decisioni di seguire e tentare dei percorsi spirituali. Tra la volontà di godersi il viaggio e il tentativo logorante di trovare una spiegazione.
La trama di The Midnight Gospel, la nuova serie animata firmata Netflix
Fin dal primo episodio facciamo la conoscenza di Clancy, il protagonista che ci accompagnerà per tutta la serie. Clancy è un personaggio che vive in un mondo molto strano e surreale a metà strada tra molti altri universi. Clancy cura uno spacecast (il rimando ai podcast è presente già nel nome) in cui intervista persone che incontra in diversi pianeti e universi. Per raggiungere questi pianeti, che sono sempre descritti alla stregua di realtà parallele, Clancy immerge la propria testa all’interno di un simulatore. Il funzionamento del simulatore poi è diretto da un’intelligenza artificiale dalla voce maschile con la quale il protagonista interagisce tramite un pannello touch-screen.
La simbologia del femminile e del maschile in The Midnight Gospel
Fin dal primo episodio conosciamo gli elementi fondamentali del mondo in cui Clancy, il protagonista di The Midnight Gospel, vive. Il primo elemento con cui veniamo a contatto e che non ci lascerà mai nel corso della serie è la simbologia del femminile e del maschile.
- Il richiamo alla vulva femminile in The Midnight Gospel. Fin dall’inizio scopriamo che il simulatore attraverso il quale il protagonista accede alle realtà parallele ha una caratteristica forma di vulva femminile.
- Il richiamo a un Super Io maschile e paterno in The Midnight Gospel. Accanto al simulatore dalle sembianze che rimandano al femminile, c’è l’intelligenza artificiale che accompagna e guida Clancy nell’uso del simulatore o nella scelta della destinazione. Il pannello attraverso il quale Clancy poi interagisce sia con questa intelligenza artificiale che con coloro che seguono il suo spacecast ha una caratteristica forma triangolare che sembra rimandare alla simbologia di Dio.
Il simulatore di Clancy ha sia degli aspetti femminili che maschili, da un punto di vista simbolico
Fin dall’inizio il richiamo a una simbologia che parli degli aspetti femminili e maschili della nostra psiche è molto forte. Da una parte potremmo infatti dire che l’intelligenza artificiale che guida, spesso inascoltata, Clancy è una rappresentazione del Super Io (riconducibile alla dimensione maschile e paterna) con cui Clancy deve convivere. Il fatto stesso poi che questa intelligenza artificiale si spenda molto per colui che guida, curando aspetti della vita e della sopravvivenza di Clancy, acuisce questa interpretazione psicanalitica dell’universo del protagonista. Dall’altra parte poi Clancy, nel suo non ascoltare e non rispettare l’intelligenza artificiale, sembra perseguire una fase dai tratti adolescenziali con cui cerca di opporsi al Super Io. E opporsi al Super Io è sempre opporsi ai dettami culturali e sociali con cui siamo stati allevati.
Per quel che riguarda invece la forma del simulatore, all’interno del quale Clancy deve immergere la testa, il richiamo al femminile come elemento simbolico è chiaro. L’elemento femminile è quello che all’interno della nostra società riporta al tema dell’accoglienza e della cura, alla componente materna. Dall’altra parte però la vulva in questo caso diventa anche simbolo di passaggio da uno stato all’altro dell’esistenza. Dalla vulva si viene al mondo, e diventa simbolo sia di cura e vita, che di dolore e sangue.
Il corpo del simulatore, che rimanda al femminile, è il mezzo attraverso cui Clancy riesce a mettersi “nelle scarpe degli altri”. L’intelligenza artificiale è quell’elemento che guida Clancy nella scelta di cosa fare, ma che lo riporta sempre con “i piedi per terra”.
The Midnight Gospel e la metafora della reincarnazione
L’altro elemento presente in più modi all’interno di The Midnight Gospel poi è il tema della reincarnazione.
La reincarnazione, in questo caso, acquisisce tre significati:
- La reincarnazione come espediente narrativo. Il tema della reincarnazione, l’idea di incarnarsi in corpi e mondi diversi, è alla fine il filo conduttore di The Midnight Gospel. Lo spacecast di Clancy infatti ha vita attraverso un circolo di reincarnazioni, su pianeti diversi in corpi diversi, attraverso un simulatore tecnologico.
- La reincarnazione come argomento trattato nello spacecast di Clancy. In molti episodi della serie The Midnight Gospel, infatti, affrontiamo il tema della reincarnazione. Si elucubra su di essa e su come possa essere una possibilità. Si parla del concetto stesso di reincarnazione all’interno di certi percorsi spirituali o religiosi.
- La reincarnazione come metafora dell’imparare a mettersi nei panni degli altri e a camminare con le loro scarpe. La reincarnazione in The Midnight Gospel diventa una metafora per descrivere la conoscenza come acquisita attraverso l’empatia.
L’empatia è alla base della conoscenza e della maturazione umana in The Midnight Gospel
Nella serie The Midnight Gospel infatti Clancy è descritto come una persona che acquisisce conoscenza su se stesso e sul mondo tramite l’empatia. Questa empatia è rappresentata nella serie da una prassi attuata dal protagonista, più o meno consapevolmente:
- Da una parte infatti Clancy, il protagonista di The Midnight Gospel, finisce per indossare sempre un nuovo paio di scarpe nel corso delle sue avventure. Queste scarpe poi, di foggia e dimensioni diverse, sono da lui riportate indietro nel suo mondo. Qui Clancy le accumula e conserva nella propria roulotte.
- Dall’altra parte invece il protagonista di The Midnight Gospel porta con sé sempre un qualcosa, spesso vivo, dal mondo che ha visitato. E di solito questo qualcosa non è portato indietro da Clancy con consapevolezza.
I souvenir di Clancy rappresentano il percorso della vita di ognuno di noi
Questi souvenir che Clancy riporta con sé dalle dimensioni che visita, sono molto interessanti:
- Le scarpe infatti sono un qualcosa che Clancy indossa quasi sempre consapevolmente. Decide lui quali indossare e quando. Sono in questo caso una metafora della conoscenza che noi decidiamo di apprendere consapevolmente. Queste sono per di più statiche e non si evolveranno mai nel corso del tempo.
- Le cose che Clancy riporta nel suo mondo inconsapevolmente invece rappresentano ciò che apprendiamo e che non sapevamo che avremmo appreso. Una conoscenza che non sappiamo neanche utilizzare sul momento. Per di più questa forma di conoscenza, che è rappresentata da realtà vive, si evolve e ha una sua libertà di movimento all’interno del mondo di Clancy.
Questi oggetti rappresentano quindi il processo della conoscenza e dell’apprendimento, e mostrano in modo grafico il conscio e l’inconscio di Clancy all’opera durante le avventure nella serie The Midnight Gospel. Mostrano però anche metaforicamente ciò che succede durante la vita, dove il nostro bagaglio personale è pieno sia di cose che abbiamo voluto portare con noi, sia di cose che ci sono capitate senza che noi lo volessimo.
The Midnight Gospel e il riferimento a Il Piccolo Principe
In aggiunta questo poi uno degli episodi della serie riporta a Il Piccolo Principe, il noto libro per adulti e bambini di Antoine de Saint-Exupéry. In questo caso gli autori giocano con il libro e lo devastano, lo ribaltano e lo sporcano per farlo apparire più autentico. Un caso di letteratura surreale che devasta anche un classico della letteratura per l’infanzia. E allora la rosa, personaggio importantissimo all’interno del libro di Antoine de Saint-Exupéry, qui si mostra nel modo più crudo. Clancy vuole proteggerla, ma senza piena volontà e senza rendersi veramente conto del suo potenziale. E, mentre cerca di prendersene cura, in realtà la rovina, la sporca, e la porta verso la morte. E in tutto questo la rosa prende una sua strada, una sua via lontana dalla volontà di Clancy stesso.
L’episodio sembra fare un chiaro riferimento a come in realtà la consapevolezza di sé e degli altri sia tutto tranne che un processo pulito come potrebbe far sembrare una fiaba. Tutti i processi, anche quello verso la conoscenza, sono pieni di intoppi, di errori, di ripensamenti, e di atti inconsulti. La vita non è un percorso bello, e non è un percorso brutto. La vita è un complesso di esperienze e di scelte di vario genere che tutte insieme hanno fatto in modo che tu, proprio tu, fossi lì dove sei ora.
Clancy fa lo slalom tra le vicende della vita di tutti i giorni, anche le apocalissi
Ogni mondo che Clancy visita va incontro a una forma di “apocalisse”. E lui continua a intervistare i vari personaggi mentre intorno a sé ci sono avvenimenti e azioni che li interrompono o li distraggono. Tutta la serie, che è caratterizzata da questo andamento, diventa una metafora più puntuale della vita. Infatti i nostri percorsi filosofici o spirituali subiscono sempre le irruzioni inarrestabili del mondo reale. Un mondo reale che aiuta anche a non cadere troppo vittime delle incertezze, delle paure e delle stesse elucubrazioni teoriche o spirituali.
Dall’altra parte invece tutta la serie, che parla in continuazione di meditazione, sembra essere anche una lunga metafora narrativa che spiega come lo stato meditativo sia in continuazione interrotto da pensieri e preoccupazioni della vita reale. E il cozzare della realtà con la nostra necessità di trovare un senso e trovare la serenità, diventa protagonista di The Midnight Gospel.
The Midnight Gospel parla della ricerca di spiritualità e del supermarket delle religioni
Anthony Gill è lo storico delle religioni che ha coniato nel 2003 il concetto di “supermarket delle religioni” per riferirsi al pluralismo religioso che contraddistingue la società contemporanea globalizzata. In qualche modo la società globale, che ha velocizzato le tempistiche insite nei contatti e negli scambi, ha dato vita a un pluralismo religioso impensabile fino a poco tempo fa. Da qui la figura dei religious seekers, che sono sempre esistiti anche se con caratteristiche diverse, ha avuto la possibilità di avere accesso a religioni, percorsi spirituali e realtà molto distanti dal proprio contesto culturale. Un accesso questo facilitato grazie a mezzi di informazione di ultima generazione e la possibilità di giungere in poche ore in aereo dall’altra parte del mondo.
The Midnight Gospel è un viaggio tra metafore e simboli, tra religione e filosofia
La serie The Midnight Gospel è un prodotto del “supermarket delle religioni”, è un prodotto che parla molto bene dell’evoluzione del campo delle religioni dagli anni ’50 in poi nella società “occidentale”. Lo spacecast di Clancy – rielaborazione del podcast diretto da Charles Duncan Trussell, in cui porta persone famose a parlare di spiritualità, psichedelia e droghe – è un momento in cui i protagonisti mostrano di essere dei religious seekers, attingendo sia dal mondo della scienza che dal mondo del “supermarket delle religioni”. In questo via libera all’interpretazione della vita e della morte, riconosciamo i percorsi che hanno avuto successo e che sono diventati parte del senso comune nella società “occidentale”. E allora si assemblano, a proprio piacimento e in base al proprio percorso di vita, vari elementi del bacino sociale dello spirituale e del filosofico nel mondo globale:
- Induismo;
- Buddhismo;
- Aleister Crowley e le sue pratiche esoteriche;
- Esoterismo;
- Gnosticismo;
- Mindfulness;
- New Age;
- Psicanalisi e psicologia;
- Le droghe come strumento terapeutico;
- Cristianesimo.
Alla luce di questo, un’idea derivante da alcune falangi della “spiritualità alternativa” funge anche da cornice narrativa: l’idea dell’universo olografico e della realtà come illusione. Clancy infatti si muove e si reincarna in mondi descritti come realtà virtuali all’interno dei quali impersona un avatar.
The Midnight Gospel poi, nel suo fare interpretativo, diventa anche una narrazione catartica
Un altro aspetto di The Midnight Gospel poi è che la serie costituisce un percorso di catarsi e di guarigione. Tra interpretazioni e spiegazioni, tra metafore e discorsi filosofici, tutta la serie tv Netflix è un percorso catartico. Un percorso catartico sia per gli ideatori che per lo spettatore. Seguendo Clancy nel suo percorso, che diventa poi un percorso di ottenimento di consapevolezza sulla sua vita (e la vita di tutti noi di rimando), noi affrontiamo tutte le emozioni possibili. E alla fine non sarà strano versare qualche lacrima, sull’episodio che forse descrive più di tutti il senso e il dolore della perdita. Ma non si chiude sulle lacrime la serie, dalla catarsi del pianto ci trasporta verso uno stato di rilassatezza. Gli autori affrontano con lo spettatore le loro stesse paure e le loro stesse incertezze.
Dall’altra parte però lo stile surreale della serie e certi episodi estremamente ironici, aiutano anche a permetterci di ridere. Quel ridere ha come scopo l’esorcizzare le paure e anche la nostra serietà. Ci permette di non prenderci troppo sul serio e di non prendere troppo sul serio le nostre incertezze. E in realtà permette anche di esorcizzare i grandi guru e i grandi percorsi spirituali che rischiano di sembrare a molti l’unica salvezza. Come non adorare per esempio l’espediente narrativo attraverso cui il personaggio doppiato da Damien Echols, dopo aver parlato del modo attraverso cui raggiungere uno stato elevato da un punto di vista spirituale, si trasforma in un Eone (principio divino originario nello gnosticismo) che si mette a litigare con un altro Eone per un tradimento carnale della moglie?
Insomma, anche gli Eoni sono «le danzanti e canticchianti merde del mondo», citando Tyler Durden in Fight Club di Chuck Palahniuk. Proprio come noi. Quindi siate spirituali, siate filosofici, siate scientifici, ma non credete mai a chi dice di essere più santo di voi.
Il trailer di The Midnight Gospel, la serie tv Netflix che gioca con surreale e psichedelia
I doppiatori e le guest star di The Midnight Gospel, la nuova serie tv originale Netflix
- Duncan Trussell è il doppiatore di Clancy Gilroy;
- Phil Hendrie doppia il simulatore utilizzato da Clancy nel corso della serie per il suo spacecast;
- Stephen Root doppia il personaggio di Bill Taft;
- Maria Bamford doppia il personaggio di Butt Demon;
- Doug Lussenhop doppia Daniel Hoops;
- Steve Little doppia il Capitano Bryce;
- Johnny Pemberton dà la voce al personaggio di Cornelius;
- Christina Pazsitzky dà la voce al personaggio di Bobua;
- Joey “Coco” Diaz dà la voce a Chuck Charles.
I protagonisti dello spacecast di Clancy e altre guest star della serie tv Netflix
Per quel che riguarda le guest star che si avvicendano nel corso della serie, quasi sempre nei ruoli degli intervistati da Clancy, la lista accoglie dei nomi particolari che hanno avuto a che fare nella loro vita anche con il mondo della spiritualità in un modo o in un altro.
- Drew Pinsky è l’intervistato del primo episodio della serie The Midnight Gospel;Natasha Leggero interpreta Peggy all’interno del primo episodio;
- Anne Lamott interpreta il Cane-cervo Anne nel secondo episodio della serie tv Netflix;
- Raghu Markus interpreta il Cane-cervo Raghu amico di vecchia data del Cane-cervo Anne nel secondo episodio;
- Damien Echols doppia il personaggio di Darryl il pesce nel terzo episodio della serie The Midnight Gospel;
- Trudy Goodman interpreta il personaggio di Trudy nel quarto episodio della serie tv;
- Pauly Shore doppia il Principe Culo Capiente sempre nel quarto episodio della serie;
- Jason Louv interpreta il personaggio di Jason nel quinto episodio di The Midnight Gospel.
E la lista di personalità che si sono prestata al podcast di Duncan Trussell continua…
- Eddie Pepitone è colui che doppia verso la fine del quinto episodio il personaggio di Bob;
- Johanna Warren invece è la voce dietro il personaggio di Bob quando canta;
- David Nichtern doppia il principio divino nel primo episodio e il personaggio di David nel sesto episodio della serie tv Netflix;
- Dante Pereira-Olson è la voce dietro il personaggio di Shanerreyus nel sesto episodio della serie;
- Will Oldham nel sesto episodio della serie interpreta il personaggio di Bubble Max;
- Caitlin Doughty è la voce dietro Morte, personaggio protagonista dello space cast di Clancy durante il settimo episodio di The Midnight Gospel;
- Deneen Fendig, la madre di Duncan Trussell, è la voce dietro il personaggio della madre di Clancy Gilroy nell’episodio 8 della serie;
- Ram Dass interpreta se stesso nell’ottavo episodio della serie tv Netflix.
di Eleonora D’Agostino
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