Migranti bloccati. Il governo italiano sta valutando la possibilità di negare l’approdo nei porti italiani alle navi che effettuano salvataggi dei migranti che non battono bandiera italiana.
Il problema nasce dal fatto che le Ong seguono la convenzione di Amburgo del 1979 sul soccorso marittimo. Essa prevede che gli sbarchi dei migranti debbano avvenire nel primo “porto sicuro”. Sia per prossimità geografica sia dal punto di vista del rispetto dei diritti umani. Per questi motivi le Ong trasportano in Italia le persone che soccorrono nel tratto di mare fra Libia e Italia.
Dietro la dura decisione c’è l’intesa tra il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il Ministro dell’Interno Marco Minniti. Alla base c’è la consapevolezza che la misura è oramai colma. “Le ultime 48 ore sono state drammatiche – osserva il titolare del Viminale. “Nei nostri porti sono attraccate 25 navi. Un numero senza precedenti”.
Il Ministro dell’Interno Marco Minniti e il premier Paolo Gentiloni (Fonte: gds.it)L’unico elemento che potrebbe cambiare la situazione sarebbe l’eventuale disponibilità di uno o più paesi europei ad accogliere i migranti. I paesi disposti e attrezzati per farlo, però, non sono moltissimi.
Nelle ultime ore la Commissione ha contattato i governi di Spagna e Francia per chiedere di accogliere nei loro porti le navi delle Ong.
Da Palazzo Chigi ripetono che se dall’Europa non arriveranno risposte concrete entro breve, verrà dato ordine alla Centrale operativa della Guardia Costiera di non far avvicinare le navi ai porti, dichiarando che l’attracco non è sicuro.
“I Paesi Ue la smettano di girare la faccia dall’altra parte. Questo non è più sostenibile – attacca il premier Gentiloni. “Voglio ricordare che c’è un Paese intero che si sta mobilitando per gestire questa emergenza”.
“Se il fenomeno dei flussi continuasse con questi numeri la situazione diventerebbe ingestibile“, ha evidenziato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Per il capo dello Stato il fenomeno migratorio “va governato assicurando contemporaneamente la sicurezza dei cittadini“.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (Fonte: corrieredellosport.it)Il via libera che bisogna strappare a Bruxelles è che chi soccorre in mare offra poi anche l’accoglienza. Salvataggi e accoglienza non possono essere disgiunti. Il contributo dell’Ue non dovrà limitarsi alle operazioni di soccorso in mare.
La linea decisa al Viminale prevede che sia fornita assistenza ai barconi in difficoltà. Qualora ci fosse una nave carica di migranti sarà assicurato a bordo cibo, medicinali e ogni genere di conforto. Ma senza cedere alla richiesta di approdo.
Per ora la decisione di chiudere i porti rimane sulla carta.
Patrizia Cicconi