Il Milan si gioca il passaggio del turno con la Stella Rossa, un pareggio all’andata e uno Stankovic sulla panchina dei serbi. La descrizione non fotografa solo la situazione attuale ma, ancor meglio, inquadra quella del 1988: lo svantaggio, il nebbione e poi il rinvio e i rigori e, infine e finalmente, la Coppa Campioni sei mesi dopo. Eventi che se vissuti li ricordi o, al limite, li hai già raccontati. Ma ciò che sfugge alla leggenda di quello Stella Rossa-Milan, avvicinandoci all’imminente Milan-Stella Rossa, sono 6 aneddoti dello Stankovic in panchina (non il Dejan detto Deki) ma l’allora Branislav detto Branko: difensore vellutato in carriera e ferreo nella gestione di quelle altrui.
Milan-Stella Rossa e l’errore di Stankovic
- Nato nel 1921, Branko Stankovic scende in campo nel primo match assoluto della Stella Rossa: il 4 marzo 1945. Stankovic ha inoltre giocato 495 partite con la maglia del Crvena Zvezda, statistica che lo rende il giocatore con più presenze nella storia del club.
- Stankovic era soprannominato “ambasciatore” per l’eleganza statuaria del movimento e, nonostante fosse un difensore, per la ferma diplomazia che intratteneva con gli avversari.
- La validità del suo soprannome viene confermata anche da Stanley Matthews, esterno inglese e primo vincitore del Pallone d’Oro nel 1956. Quest’ultimo difatti affronta Stankovic proprio nel ’56 in una sfida tra le due nazionali, l’inglese ne rimane tanto impressionato da invitarlo al gala per i suoi 80 anni nel 1995
- In veste di allenatore è il primo ad interrompere l’oligarchia del calcio jugoslavo nel dopoguerra. Dal 1945 al 1965 il campionato è appannaggio esclusivo di quattro squadre: Dinamo Zagabria, Stella Rossa, Hajduk Spalato e Partizan Belgrado; Branko Stankovic le spodesta nel 1966 con la squadra del Vojvodina.
- È il primo allenatore della Stella Rossa ad aver raggiunto una finale nelle coppe europee: si tratta della Coppa Uefa 1979, persa 2-1 (in punteggio aggregato) contro il Borussia Mönchengladbach.
- Infine anche un episodio negativo: a causa dell’importante (e per qualcuno eccessivo) rigore morale, Stankovic commette un errore, o presunto tale, nella partita contro il Milan del 1988. Dopo la sospensione per nebbia dell’incontro in Coppa Campioni, alla squadra viene chiesto se preferisse rigiocare la settimana successiva oppure il giorno dopo. La squadra vorrebbe aspettare sette giorni ma, secondo la testimonianza di Stojkovic, è proprio Stankovic ad impuntarsi e sottovalutare l’assenza di cambi nella sua squadra.
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