Il ministro della famiglia ha anche comunicato novità sugli affidamenti. Salvini: “Difenderemo il diritto del bambino ad avere una mamma e un papà”. Vendola: “Nessuno potrà cancellare i nostri figli”. E Appendino: “Continueremo a registrarli”.

Non verranno più riconosciuti figli di coppie dello stesso sesso nati all’estero da maternità surrogata, che è vietata anche penalmente in Italia, in quanto emblema di mercificazione di donne e bambini.

Il ministro della Famiglia e delle Disabilità Fontana ha chiarito ogni dubbio sulla sua linea di azione e pensiero alla Commissione Affari sociali della Camera, scatenando molte polemiche. 

“Rilevo come l’attuale assetto del diritto di famiglia non possa non tenere in conto di cosa sta accadendo in questi ultimi mesi in materia di riconoscimento della genitorialità, ai fini dell’iscrizione dei registri dello stato civile di bambini concepiti all’estero da parte di coppie dello stesso sesso facendo ricorso a pratiche vietate dal nostro ordinamento e che tali dovrebbero rimanere”, ha detto il ministro, che già il giorno del giuramento del governo Conte aveva liquidato la questione dei figli delle coppie omogenitoriali affermando che secondo lui le famiglie arcobaleno “non esistono”

Sono state proprio le parole riguardanti i figli delle coppie gay ad accendere scontri e malumori. Infatti se da un lato i tribunali hanno già concesso circa 300 riconoscimenti a figli di coppie gay, dall’altro Fontana richiama al rispetto della legge, ricevendo anche l’appoggio del ministro dell’Interno Salvini: “Fino a quando io sarò ministro gameti in vendita ed utero in affitto non esisteranno come pratica, sono reati. Difenderemo in ogni sede immaginabile il diritto del bambino di avere una mamma ed un papà”.

Fontana, in Parlamento, ha anche espresso la volontà di attuare novità “sulla disciplina degli affidamenti familiari: accordi prematrimoniali per ridurre i contrasti economici in fase di scioglimento del vincolo, con vantaggi per i minori che non saranno ostaggio di un genitore o dell’altro”. Il ministro ha spiegato nell’audizione in Commissione “che le scelte preventivamente assunte dai genitori devono essere corrispondenti ai bisogni dei minori coinvolti”. Bisogna poi “valutare l’introduzione di misure per contrastare l’alienazione parentale, quando un figlio rifiuta immotivatamente il rapporto con uno dei genitori. Servono adeguati strumenti di contrasto a simili pratiche”.

Ad alzare la voce contro il ministro sono stati il sindaco di Torino Chiara Appendino

“Siamo orgogliosi che Torino sia stata la prima città italiana a consentire alle coppie omogenitoriali di veder riconosciuto il diritto ai loro figli di avere entrambi i genitori. Questa Amministrazione continuerà a registrare sugli atti di nascita l’annotazione che attesta il riconoscimento dei bambini da parte di entrambi i genitori dello stesso sesso. Ad oggi, i registri di Stato Civile del capoluogo piemontese sono stati modificati per trenta bambini e la prossima settimana l’operazione si ripeterà per il figlio di un’altra coppia”.

E la senatrice del PD Monica Cirinnà:

“Salvini sa benissimo che il governo non può intervenire, tramite i prefetti, sugli atti dello stato civile. Ciò che Salvini e Fontana si ostinano ad ignorare è che la giurisprudenza ha già riconosciuto la piena legittimità degli atti di nascita con due padri e due madri, e che l’interesse del minore prevale sulla legittimità delle tecniche con cui è venuto al mondo”. Dunque “al netto della propaganda in Italia non è cambiato nulla e i tribunali continueranno, come è giusto che sia, a riconoscere la genitorialità a coppie dello stesso sesso”.

Insorge anche l’Associazione Famiglie Arcobaleno, affermando di essere esterrefatti, in quanto “la legge 40 tutela lo status dei nati qualunque sia il sesso dei genitori‘”.

 

Claudia Colabono