Monday Night War | Il Black Saturday

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Di Redazione Metropolitan

Non si può comprendere la Monday Night War senza analizzare la visione mainstream di un uomo. Al contrario di molti territori che basavano i propri contenuti sulle performance nel ring, Vince McMahon decise di puntare su un prodotto meno violento e più cartoonish. Difatti i personaggi (gimmick) della WWF erano fortemente stereotipati, quindi più adatti alle famiglie. Ad esempio c’era l’eroe americano (Hulk Hogan), il guerriero che difende i deboli dai soprusi (Ultimate Warrior), il gigante (Andrè The Giant), il cattivo straniero che minaccia il popolo statunitense (Iron Sheik) e tutta una serie di working gimmick, cioè personaggi caratterizzati da lavori quotidiani (lo spazzino, l’idraulico, il soldato ecc).

“Welcome to WrestleMania!”

WrestleMania 1
Mr. T, Gene Okerlund, Hulk Hogan e Jimmy Snuka durante WrestleMania 1 – Credits: WWE Network

Il prototipo della visione mainstream di Vince McMahon era WrestleMania: un evento in PPV con i match che andassero risolvere le rivalità costruite nel corso degli eventi settimanali. Wrestlemania 1 si tenne il 31 Marzo 1985, nell’arena più famosa del mondo: il Madison Square Garden di New York, regione nella quale la WWF operava.

C’è da dire che il format di un mega evento in pay-per-view non era sconosciuto mondo del wrestling, difatti la NWA teneva annualmente il proprio evento: Starrcade.

Coerentemente alla sua visione però McMahon decise di rendere Wrestlemania uno spettacolo pop, ingaggiando personaggi di risonanza mondiale, come la popstar Cindy Lauper e il pugile Muhammad Ali. Questo incontro tra il wrestling e la pop culture venne definito Rock’n wrestling connection.

Il nuovo prodotto della WWF mise in crisi il sistema dei territori e ciò costò a McMahon ostracismi e pesanti critiche dai parte dei promoter vecchia scuola. La WWF aveva infranto un patto non scritto, ma consolidato negli anni, secondo il quale ogni federazione dovesse operare solo nel proprio territorio.

L’espansione della World Wrestling Federation però non si fermò, anzi raggiunse il suo apice con Saturday Night Main Event, trasmesso sula popolarissima NBC. Questo periodo d’oro venne definito Golden Era.

Black Saturday: il sabato che cambiò la storia

La voglia di espansione portò Vince McMahon alla ricerca di un nuovo spazio settimanale sulla televisione via cavo, ma c’era un problema: l’unico altro slot disponibile era di proprietà della Georgia Championship Wrestling (GCW), federazione legata al circuito NWA. La GCW teneva regolarmente il proprio show il sabato sulla TBS (rete di proprietà di Ted Turner). Come si chiamava lo show? World Championship Wrestling.

La mossa che attuò Vince McMahon ha dell’incredibile, e ce la dice lunga sulle ambizioni di questo giovane imprenditore: non potendo acquistare lo spazio televisivo, Vince decise di acquistare l’intera Georgia Championship Wrestling, ottenendo così anche il contratto televisivo ad essa legato.

Avvenne così che, ben prima dell’inizio della Monday Night War tra WCW e WWF, Vince McMahon apparve in un programma targato World Championship Wrestling, e lo fece il 14 Luglio 1984. Questo storico evento prese il nome di Black Saturday.

Monday Night War: le tensioni con Ted Turner

Il nuovo progetto di McMahon aveva però due criticità: in primis il pubblico della GCW era abituato ad un altro stile di wrestling, ed il prodotto cartoonish e colorito della WWF portò ad un crollo di ascolti sulla TBS.

Il secondo problema era rappresentato da Ted Turner, proprietario della TBS, che vide di cattivissimo occhio la manovra economica di McMahon che, difatti, decretò la morte della GCW, federazione amata e seguita dal pubblico dell’emittente.

Ted Turner
Ted Turner, magnate dell’industria televisiva statunitense – Credits: CNN

Nonostante l’antipatia verso McMahon, Turner non poteva svincolare la TBS dal contratto in essere con la WWF, e cominciò quindi a fare forti pressioni affinchè McMahon vendesse lo slot televisivo ad una federazione amica chiamata Jim Crockett Promotion (JCP). McMahon, riluttante a cedere ma con un investimento in perdita costante, decise di vendere finalmente lo spazio televisivo alla JCP, che qualche anno dopo verrà acquistata dallo stesso Ted Turner.

Sapete come Turner decise di rinominarla? Beh decise di rinominarla World Championship Wrestling (WCW), e giurò vendetta alla WWF di Vince McMahon.

La Monday Night War aveva finalmente il suo casus belli: la guerra era alle porte.

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