In uno Stadio Luzhniki di Mosca tirato a festa per il grande esordio al Mondiale, i padroni di casa della Russia partono col piede giusto, infliggendo un pesantissimo 5-0 all’Arabia Saudita. Un successo netto che non lascia spazio a interpretazioni e che alza  il morale di una Nazionale che era arrivata a disputare la Coppa del Mondo tra mille polemiche per le deludenti prestazioni di avvicinamento alla competizione. Erano ben 7 le amichevoli senza vittoria per gli uomini di Cherchesov, attanagliati dalle pressioni e dal pessimismo. Di contro, aveva destato buone impressioni nei match di preparazione l’Arabia Saudita, allenata dall’ex talento di Barcellona e Valencia Juan Antonio Pizzi: gli asiatici, pur perdendo, avevano tenuto testa a Italia e Germania, mettendo in mostra anche discrete individualità.

Da un punto di vista tattico, Cherchesov accantona ogni tipo di esperimento e va sul sicuro, schierando i suoi con un lineare 4-2-3-1 in cui Zhirkov, finalmente, torna nel ruolo di terzino dopo che il CT lo aveva costantemente provato (fallendo) sulla linea offensiva. Davanti Smolov è la punta avanzata, supportata dalla corsa di Samedov a destra, dal talento scostante di Dzagoev centralmente e dalla duttilita di Golovin, nel mirino della Juventus nelle ultime ore. Pizzi, di contro, sorprende un pò tutti, lasciando fuori uno dei giocatori di miglior talento, l’attaccante Al-Muwallad, a favore di una formazione un pò più difensiva, con Otayf a fare da frangiflutti davanti alla retroguardia e una linea a 4, composta da tutti trequartisti, a supportare l’azione dell’unica punta che è il bomber Al-Sahlawi, autore di ben 16 gol nelle qualificazioni.

Fischio d’inizio del direttore di gara Nestor Pitana, argentino e prima volta in assoluto del VAR ad un Mondiale: curiosamente, tra i 4 addetti nella partita odierna al controllo tecnologico, vi sono due italiani come Irrati e Orsato. L’inizio di gara mostra una Russia più attendista e lunga nella disposizione in campo, con i due centrali difensivi lasciati volutamente liberi di impostare dall’allenatore avversario Pizzi. Ne scaturisce che i due, spesso in difficoltà nel trovare un appoggio ai due mediani, finiscano per affidarsi spesso al lancio lungo alla ricerca dei 4 giocatori offensivi. L’Arabia, invece, mette in mostra un buon possesso palla, fatto di tanto movimento e tanti fraseggi stretti tra i piccoli e tecnici giocatori offensivi, che spesso però esagerano in inutili leziosismi. Tuttavia la buona partenza araba e le discrete trame messe in mostra, si rivelano un fuoco di paglia, visto che è bastato il gol del mediano Gazinskiy all’11’ per far saltare il fortino e veder emergere tutti i limiti di una formazione tatticamente molto limitata. Simpatico il siparietto in tribuna, col presidente russo Putin che stringe la mano al principe ereditario d’Arabia Bin Salman, quasi a volerlo consolare. Il vantaggio russo, per l’appunto, arriva dagli sviluppi di un corner, con il numero 8 lasciato colpevolmente solo e bravo a incornare verso il palo lungo, con una traiettoria lenta e precisa che si infila vicino all’incrocio, rendendo vano il volo del sempre incerto Al-Maiouf. La reazione araba non c’è e i russi sfiorano anche il raddoppio 3 minuti dopo con una deviazione che fa impennare la palla verso il palo destro ma stavolta il numero 1 degli ospiti è attento e devia.

Da un punto di vista tattico l’Arabia è un disastro e perde completamente le misure: mancano totalmente le marcature preventive e per di più i 4 trequartisti faticano tremendamente a tenere la posizione, finendo spesso e volentieri per piazzarsi di massa in zona palla con enormi spazi lasciati al contropiede avversario; non che la Russia faccia chissà che di eccezionale ma sicuramente quanto basta per tenere in controllo il match e sfruttare i limiti evidenti degli arabi. Al 21′ prima tegola per il Mondiale dei Russi: il talento Dzagoev, durante uno scatto in contropiede, sente tirare il flessore e si accascia a terra. Saranno inutili i soccorsi e il numero 9 sarà costretto alla sostituzione e al probabile lungo stop. Al suo posto entra l’esterno del Villareal Cheryshev, peraltro ex Real Madrid, con Golovin che si sposta centralmente lasciando la fascia al compagno. Proprio il nuovo ingresso entra subito nel vivo del match con le sue accelerazioni e al 42′, dopo  un filtrante di 60 metri di Fernandes che taglia in due l’inguardabile difesa araba e dopo aver vinto un rimpallo, si presenta a tu per tu con Al-Maiouf e lo batte con un potente sinistro che si insacca sotto alla traversa: 2-0 Russia all’intervallo per la gioia del pubblico locale, che inizia a metter da parte i dubbi della vigilia e i timori di una brutta figura.

Nella ripresa gli arabi entrano in campo con un altro piglio e sembrano riprendere il filo interrotto dopo il gol del vantaggio russo. Squadra più spigliata e coraggioso, con la percentuale di possesso palla che sale inesorabilmente, superando abbondantemente il 60%. La prima vera palla gol dell’Arabia giunge al minuto 55′ quando Taiser, completamente solo a centro area, arriva con un attimo di ritardo alla deviazione vincente. Passano 2 minuti e un colpo di testa di Al-Faraj si alza di poco; proprio il numero 7 arabo sarà tra i migliori dei suoi, mettendo in risalto doti importanti da un punto di vista fisico e concedendo alla platea un paio di strappi centrali di grande forza e tecnica. Ma come era stato nel primo tempo, anche nella ripresa la spinta degli arabi si rivela poco duratura e la gara prende un’inerzia chiara: Russia decisa a controllare il match, forte del doppio vantaggio e Arabia completamente incapace di trovare il bandolo della matassa e di cambiare tipologia di gioco, nonostante il passaggio alle due punte con il tardivo ingresso di Al-Muwallad in luogo del mediano Otayf, mai in partita e sovrastato in lungo e in largo in entrambe le fasi. La Russia sfiora il terzo gol con un tiro dal limite del mediano Zobnin che trova la difettosa respinta dell’impresentabile Al-Maiouf. E’ solo il preludio al terzo gol, che giunge al minuto 71′ quando il neo entrato Dzyuba, in campo da meno di 60 secondi, raccoglie un preciso traversone dalla destra di Golovin e di testa trova il 3-0 che spegne definitivamente le velleità degli arabi. La gara si trascina stancamente verso la fine, tra sostituzioni e poche emozioni fino al recupero, che vede i russi battere ancora due violenti colpi di assestamento. Al 91′ il gol più bello della giornata con Cheryshev che raccoglie una torre del gigantesco Dzyuba (ottimo il suo ingresso) e si inventa un meraviglioso esterno sinistro che termina la propria corsa all’incrocio più lontano per il 4-0. Ma non è ancora finita, perché al terzo e ultimo minuto di recupero Golovin bagna una buona prestazione personale con il gol su calcio di punizione: anche in questo caso Al-Maiouf non è sembrato irreprensibile.

Tabellino: 

Russia (4-2-3-1) : Akinfeev; Fernandes, Kutepov, Ignasevich, Zhirkov; Gazinskiy, Zobnin; Samedov (63’Kuzyaev), Dzagoev (21’Cheryshev), Golovin; Smolov (70’Dzyuba).Ct:Cherchesov.

Arabia Saudita (4-1-4-1):Al-Maiouf; Alburayk, Osama Hawsawi, Omar Hawsawi, Al-Shahrani; Otayf (63’Al-Muwallad); Al-Dawsari, Al-Faraj, Al-Jassam, Al-Shehri (73’Babhir); Al-Sahlawi (84’Mohannad).Ct:Pizzi.

Marcatori: 11’Gazinskiy, 42’Cheryshev,71’Dzyuba, 91’Cheryshev, 93’Golovin

A Mosca termina 5-0 per l’entusiasmo di un popolo intero, che finalmente vede la propria squadra giocare con onore dopo un avvicinamento al Mondiale tanto complicato. Tuttavia va considerato sicuramente l’avversario di giornata, visto che l’Arabia è sembrata troppo disorganizzata tatticamente per poter essere considerata una prova davvero efficace. Già la prossima contro l’Uruguay potrà far capire meglio di che pasta è fatta veramente questa Russia, che intanto può gongolare.