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Moon Knight: la nostra recensione (senza spoiler)

Moon Knight arriva su Disney+ il 30 marzo 2022. La Marvel Cinematic Universe si addentra in un mondo che non aveva ancora approfondito nella sua completezza: l’universo delle divinità egizie. Con Moon Knight, ci introduce un nuovo eroe, già noto nel mondo fumettistico. La serie tv diretta da Mohamed Diab,  (per ora slegata dal resto) è appena cominciata. Dopo aver visto in anteprima i primi due episodi, siamo pronti, qui su Metronerd, a lasciarvi le nostre impressioni in questa recensione senza spoiler!

Moon Knight

Moon Knight: gli occhi del protagonista

Il grande punto d’attrazione della serie Moon Knight è il suo protagonista. Oscar Isaac si mostra sullo schermo come un impacciato e curioso commesso di souvenir, Steven Grant. È proprio lui, con la sua espressività e gli eventi misteriosi che lo coinvolgono, ad incuriosirci per l’intera durata degli episodi. L’intrattenimento iniziale sta nel ricostruire le vicende, seguire gli sguardi, gli incubi, i sospetti del protagonista. Il suo punto di vista viene posto al centro di ogni scena e riusciamo con coinvolgimento ad essere vicini a lui e a tentare di ricostruire delle vicende che, al primo sguardo, non possono che risultare enigmatiche. Azione e avventura legata al grande mito egizio, la stessa che ci faceva sussultare nei film de La Mummia, una serie che vede il personaggio principale spesso col fiato sospeso. Su di noi ha avuto lo stesso effetto.
Ma perché Steven Grant ogni notte dorme con la caviglia attaccata al letto? Come mai ha grandi vuoti di memoria e cosa succede quando si trova in pericolo? Per chi già conosce il personaggio dell’universo fumettistico, in parte queste domande hanno risposta. Noi spettatori della serie, viaggiamo al suo fianco alla scoperta della verità. Non c’è solo Steven sulla scena, ma anche il suo alter-ego: Marc.

Un villain enigmatico

In Moon Knight conosciamo sin da subito l’antagonista della serie. Arthur Harrow, interpretato da Ethan Hawke, è il leader di una setta che sembra nascondersi in ogni angolo del globo, per portare avanti una spietata missione.

Avatar umani, cultura egizia, divinità. Sono questi gli elementi chiave che spingono il nostro villain ad agire e, insieme a lui, il nostro protagonista. Non ci troviamo di fronte ad un uomo d’azione, che agisce nei suoi piani utilizzando grandi doti di combattimento o la forza bruta.

Arthur Harrow

Nei primi due episodi che abbiamo visto, si fa notare per il carisma, le sue parole enigmatiche e la sua mistica presenza. C’è come un’aurea intorno a questo personaggio, il cui mistero si svela gradualmente. Mentre Steven sembra sempre essere incredulo e spaventato da questa figura, Marc pare essersi già scontrato con lui, più di una volta. A contribuire alla buona riusciuta di ogni scena è la recitazione, la performance di Ethan Hawke e quella magistrale di Oscar Isaac. Entrambi si incontrano tra sguardi e momenti di tensione. L’attore protagonista nella sua interpretazione si sdoppia, mostrandoci una seconda personalità nettamente differente dalla prima.

Come ci si affeziona ad un nuovo eroe? Missione compiuta

In Moon Knight vediamo compiuta una grande missione da parte del MCU. Introduce un nuovo eroe in una serie, creando la giusta quantità di coinvolgimento e attenzione da parte dello spettatore.

Se prima a spingerci verso le serie tv sui nostri eroi era anche l’affetto provato nei loro confronti e la possibilità di poterli approfondire dopo averli seguiti tanto e altrove, qui l’ambizione si fa ancora più concreta.

La narrazione è così dinamica e carica di suspance, che è impossibile non rimanere incollati a scoprire l’introduzione di questo eroe. Da quando è iniziata Wanda Vision le serie di Disney+ sembrano essere più rivolte verso la psicologia dei personaggi. Ora che si ha più spazio e più tempo per indagarle, vengono presentate in tutte le loro sfaccettature. I conflitti interiori di Wanda, Bucky, Sam o Loki, sono stati da apripista per questa grande avventura che, sin dall’inizio scava nella psiche del protagonista, cercando di farci guardare secondo la sua prospettiva. A colpire di più, oltre la già citata interpretazione degli attori, è senza dubbio la struttura narrativa, il modo di raccontare sullo schermo, decisamente differente da come ci hanno abituati sino ad ora.

Moon Knight

Moon Knight, grazie alla regia di Mohamed Diab, con la sua atmosfera mistica e suggestiva, riesce a toccare diversi generi durante buona parte delle scene dei primi episodi. Si va dal marchio Marvel della commedia, con brevi momenti di ilarità, a quelli più cupi e spaventosi, che seguono la comparsa del dio Khonshu. Non mancano poi, gli attimi drammatici, in cui proviamo tenerezza per lo stesso Steven Grant e quelli più vicini all’azione e al thriller, tra fughe, inseguimenti e colpi di scena che ci fanno desiderare una sola cosa: proseguire.

Sofia Pucciotti

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